Su «Classic Rock Italia» n.106, la nostra redazione ha recensito le ultime uscite dal mondo della musica. Eccone 5 da non perdere.
Il nuovo numero è disponibile in tutte le edicole e sul nostro store online.
David Crosby, FOR FREE
Voto: 80/100
Alla soglia degli ottant’anni, David Crosby ci consegna il
quinto album post – “rinascita” e si capisce che per lui la musica è ancora un balsamo per l’anima, un unguento miracoloso capace di conservargli
una voce incredibilmente cristallina anche se oggi una tendinite quasi gli impedisce di suonare la chitarra. La
simbiosi profonda con il figlio James Raymond, che del nuovo disco è produttore e coautore, gli permette di inseguire la Musa sui sentieri più amati, quelli di un
folk rock sinuoso, intricato e jazzato, celebrando i suoi amori di sempre:
Joni Mitchell, autrice della classica title-track che Crosby ha già interpretato tante volte,
un’ode all’arte incontaminata dal commercio che qui David rilegge mirabilmente
duettando con la texana Sarah Jarosz accompagnato da un pianoforte; e gli
Steely Dan, replicati alla perfezione in
Rodriguez For A Night su un testo scritto appositamente per lui da Donald Fagen che narra di “fuorilegge, angeli e finti cowboy”.
Nella loro
solenne e solare beatitudine, l’elegia californiana di
River Rise (con la voce dell’ex Doobie Brother Michael McDonald) e
I Think I (“credo di avere trovato la mia strada”, ripete il testo) ci presentano
un Crosby apparentemente pacificato,
lontano dalle polemiche con Nash e Young e dagli acidi commenti che posta su Twitter. Lo preferiamo quando, come nel precedente HERE IF YOU LISTEN,
abbandona la sua comfort zone ma come non arrendersi all’emozione di
I Won’t Stay For Long, di quella voce e di quelle parole ispirate all’Orfeo negro di Camus (“non so se sto morendo, o sto per nascere”)?
Alfredo Marziano