Enigmatico, visionario, eclettico e maledetto. Prince ha totalmente stravolto il modo di fare musica grazie ad una commistione di elementi scenici e compositivi assolutamente esplosivi. L'opera di Prince è tra le più evocative in assoluto e, per questo, non c'è altro da aspettarsi se non che abbia lavorato al fianco dei più grandi nomi della musica contemporanea. Eccone alcuni.
Prima ancora che facesse successo, il giovane Prince fu notato da Mick Jagger. La sua attitudine fu palese sin da subito al frontman dei Rolling Stones, nonostante i fan della band non l'apprezzassero. Jagger, infatti, invitò Prince ad aprire un paio di concerti degli Stones a Los Angeles. La folla non ne rimase impressionata, arrivando a lanciare oggetti al musicista e ad urlargli contro. Per Prince, Jagger fu una sorta di guida. L'artista decise, infatti, di smettere di aprire gli spettacoli della band, finché il frontman non gli spiegò che, se aveva intenzione di puntare in alto, doveva essere pronto a tutto.
I due artisti si incontrarono e condivisero il palco in occasione del party indetto per il quarantesimo anniversario del Saturday Night Live. McCartney suonò prima con Taylor Swift, per poi eseguire I Saw Her Standing There. Più tardi, Prince si unì all'ex colonna portante dei Beatles per una jam.
Ad oggi, si tratta di uno degli incontri tra grandi artisti più discussi di sempre. Nel 2004, in occasione delle cerimonie d'induzione nella Rock And Roll Hall Of Fame, Prince condivise il palco con Tom Petty and The Heartbreakers, Jeff Lynne e il figlio di George Harrison, Dhani, per suonare While My Guitar Gently Weeps. L'assolo eseguito da Prince in quell'occasione strabiliò i presenti. La chitarra cantava tra le mani dell'artista che, in men che non si dica, elettrificò l'aria.
Tra Stevie Wonder e Prince c'è sempre stata una connessione magica. Prince studiava e si ispirava all'opera di Wonder per i suoi brani, mentre l'artista adorava il collega per la sua versatilità estrema. I due unirono le forze per un singolo rilasciato nel 2005 e contenuto nel venticinquesimo album in studio di Stevie Wonder, A TIME TO LOVE, intitolato So What The Fuss.
L'ammirazione tra Miles Davis e Prince era mutuale e profonda. Davis apprezzava lo stile innovativo di Prince al punto da aver trascorso una porzione significativa degli anni '80 ad ascoltare i suoi lavori. Per Davis, Prince era il Duke Ellington dei tempi moderni. Prince, invece, nel 1985, incise alcune tracce per Can I Play With U? e ne mandò il risultato a Davis, chiedendo con umiltà se potessero essergli utili in qualche modo. Alla fine, nonostante Davis abbia registrato su quelle tracce, non sono mai uscite nella loro totalità. In ogni caso, i due ebbero modo di condividere il palco in occasione delle celebrazioni per il nuovo anno al Paisley Park, nel 1987.
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