Dozzine di tracce sono state e vengono a tutt'oggi composte col sound e l'attitudine dei Beatles nella mente dei propri autori. Ci sono canzoni, poi, propriamente dedicate alla band di Liverpool, scritte, tra gli altri, anche dai membri stessi del gruppo. Ne elenchiamo alcune in questa classifica.
Negli anni, il rapporto tra George Harrison e John Lennon andò raffreddandosi. Ciò nonostante, nessuno dei due ha mai rinnegato l'amore fraterno che li accomunava. Fu proprio questo il motivo che spinse l'ex chitarrista dei Fab Four a dedicare All Those Years Ago all'amico scomparso, nel 1981.
Anni prima di diventare famoso, l'artista rilasciò questa traccia, dal beat catchy, accompagnata dal video dell'arrivo dei Beatles negli Stati Uniti per la prima volta.
L'intenzione dei coniugi McCartney per questa traccia non era quella di scrivere un testo su quanto stressante la vita lavorativa nei Fab Four fosse. Eppure, nel 1971, fu la prima idea che gli venne in mente.
Il brano non lascia dubbi. Nel testo, infatti, il batterista cita tutte le attitudini principali dei membri dei Beatles. Fu il lato B del singolo It Don't Do Easy.
Col passare degli anni, i membri sopravvissuti dei Beatles cominciarono a sentire nostalgia per i tempi andati. Per questo motivo, nacquero brani come quello in oggetto, impreziosito dalla presenza di Ringo Starr e Jeff Lynne.
Fu il punto più alto dello scontro Lennon/McCartney. Un brano in cui Lennon scaglia parole al vetriolo nei confronti dell'ex compagno di band, nonostante l'artista avesse affermato più volte di non star provando fortissimo astio nei confronti del collega in quel periodo.
Il rapporto tra Bob Dylan e i Beatles rimane, a tutt'oggi, avvolto da un fitto alone di mistero. Si incontrarono per la prima volta nel 1964, rivelando l'ammirazione mutuale provata. Dylan e George Harrison strinsero una forte intesa e molti credettero che Blonde On Blonde fosse il seguito di Norwegian Wood. 4th Time Around fu la traccia che l'artista dedicò alla band.
Prima di sciogliersi, i Beatles adoravano scrivere testi ricchi di riferimenti ai propri lavori passati, includendo frecciatine ai propri stessi compagni. Glass Onion ne è l'esempio lampante.
Mai rilasciata ufficialmente, fu la dichiarazione d'amore ad una band con cui Jeff Lynne aveva stretto una forte amicizia. Fu concepita per SECRET MESSAGES, del 1983, pur venendo esclusa dalla tracklist finale.
Elton John fu l'ultima persona a condividere il palco con John Lennon, nel Giorno del Ringraziamento del 1982, infatti, i due artisti si esibirono insieme al Madison Square Garden. Otto anni dopo, Elton John rilasciò la traccia in tributo all'amico tragicamente scomparso.
Due anni dopo la morte di Lennon, Paul McCartney immaginò la loro amicizia sotto forma di conversazione, mettendola in musica e rilasciandola nel 1982.
Il gruppo si sciolse nello stesso anno in cui si formò, il 1964, quando questa traccia vide la luce.
Penny Valentine era una giornalista musicale inglese che scrisse questa novelty song su una giovane delusa dalla scoperta che il suo membro preferito dei Beatles, Ringo per l'appunto, stesse per sposarsi.
Apparve al picco della Beatlemania, una canzone innamorata di una band che, all'epoca specialmente, stava scaldando il cuore di milioni di persone.
George Harrison scrisse la traccia come riferimento ai problemi finanziari occorsi dopo lo scioglimento dei Beatles. Era rivolta, specialmente, alle cause legali di Paul McCartney per l'affidamento della Apple Corps.
Particolarmente celebre è la citazione di John Lennon per la quale i Beatles fossero "più grandi di Gesù". Nel 1995, il cantante country Joe Diffie ironizzò sulle parole dell'artista con la traccia in oggetto.
La cantante rilasciò il suo primo singolo sotto lo pseudonimo di Bonnie Jo Mason, quando aveva solo 18 anni. Il testo raccontava dell'amore che la giovane provava per il batterista dei Beatles. Fu Phil Spector a produrre la traccia che, ciò nonostante, non riscosse il minimo successo.
Nel 1964, gli Young World Singers pensarono che Ringo sarebbe potuto essere un presidente modello, per le sue inclinazioni pacifiste. Il brano, fu rilasciato proprio durante il periodo delle elezioni, con alcuni fan che si spinsero a scrivere il nome del batterista una volta chiamati alle urne.
I Beatles non furono solo un fenomeno giovanile. Lo dimostra questa traccia del 1965, con cui l'iconica jazz woman Ella Fitzgerald rese omaggio allo stile performativo del batterista dei Fab Four.
Non è una sorpresa che Harrison abbia scritto così tante canzoni dopo lo scioglimento dei Beatles, visto il ruolo marginale a cui le due colonne portanti della band lo avevano relegato. Living In The Material World racconta proprio dell'incontro del chitarrista con McCartney e Lennon, in un mondo "reale" non messo, poi, così male come sembrerebbe.
Con il brano, i Monkees raccontarono del party organizzato dai Beatles per accogliere la band americana in Regno Unito. Fu una hit in UK, raggiungendo il secondo posto delle classifiche di vendita nazionali.
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