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È in edicola «Grandi Glorie del Rock», tutto sui Genesis

È in edicola e sul nostro store online il nuovo numero di «Grandi Glorie del Rock», stavolta dedicato ai Genesis.

Dall'editoriale di Fabio Cormio:

Chissà che aria strana si respirava tra le severe mura di Charterhouse, nel 1967. Nemmeno
quell’algido collegio in stile Tudor, situato nella campagna di Godalming (pochi chilometri a sud-ovest della Capitale), dove veniva impartita una rigida educazione tradizionale ai giovani maschi della buona borghesia, poteva proteggere gli studenti dai venti di rivoluzione culturale (e sociale) che soffiavano più forti che mai.

Fu in quella scuola che Peter Gabriel, Mike Rutherford, Tony Banks e Anthony Phillips si incontrarono, creando i Genesis (ma il nome arrivò successivamente) dalla fusione di due band, gli Anon e i Garden Wall. Che aria strana a Charterhouse, già. Un’aria diversa, ma altrettanto frizzante, la respirava Phil Collins qualche anno dopo, mentre era a mollo nella lussuosa piscina di casa Gabriel, nell’attesa del provino per entrare nei Genesis come batterista: il giovane artista di Chiswick, che allora aveva una folta chioma bionda, aveva risposto all’annuncio pubblicato da Pete e compagni su Melody Maker e aveva già dato
prova di sé come attore e musicista (aveva suonato le percussioni per George
Harrison nel brano Art Of Dying).

In quel giorno del 1970 nessuno poteva prevedere che la band avrebbe ottenuto un successo mondiale, che Collins sarebbe diventato la voce dei Genesis (accadrà nel 1975 dopo l’abbandono di Gabriel), le clamorose carriere soliste di Peter e di Phil, ma anche di Tony, di Mike (Rutherford) & The Mechanics, e non dimentichiamo nemmeno la brillante parabola artistica di Steve Hackett, che sarà nei Genesis dal ’71 al ’77.

E di tutto questo cosa resta? Oltre allo straordinario peso specifico della loro storia, oltre all’introduzione della band nella Rock And Roll Hall Of Fame (alla cerimonia, sul palco
di Cleveland il 15 marzo del 2010, si presentarono Collins, Banks, Rutherford e Hackett), resta una grande amicizia tra artisti realizzati e persone perbene. Riguardo al suonare ancora insieme in futuro, beh quella è un’eventualità esclusa dallo stesso Phil Collins, a causa delle sue sempre più critiche condizioni di salute, emerse drammaticamente durante le date del tour della reunion (il frontman dei Genesis ha cantato da seduto e gli è comunque servito un bastone per reggersi), forse non a caso intitolato The Last Domino.

Classic Rock Italia

Classic Rock Staff

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Tags: genesis

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