Prima di entrare nella band di Tony Iommi, Dio si era già costruito una forte reputazione da frontman nella scena inglese, con oltre 20 anni d'esperienza alle spalle. Rimase tra le file del gruppo per soli 3 album, dimostrando di sentirsi a suo agio in ogni circostanza. Il suo apporto è valso ai Sabbath uno dei periodi più creativi nella loro carriera.
Dopo aver lasciato la band, nel 1992, Ronnie proseguì come solista. Ad oggi, il suo nome compare nel Gota delle leggende del metal e la sua produzione trattata come una preziosa reliquia. Quando si parla di artisti dalla caratura tanto elevata, sovviene spontaneo chiedersi quali siano i brani che abbiano portato nel cuore e, come o se, questi li abbiano influenzati. Lo scopriamo di seguito.
Sebbene non si sia diviso dai Black Sabbath nel modo migliore, il compianto frontman non poté fare a meno di citare War Pigs tra i suoi brani preferiti in assoluto, in occasione di un'intervista con Blabbermouth risalente al 2009. Lo considerava un brano anticonformista, dal titolo forte così come i testi, firmati da Geezer Butler.
Successivamente, Dio citò Smoke On The Water dei Deep Purple, per lui (e non solo), una delle più grandi canzoni di tutti i tempi. In più, il frontman parlò di Nostradamus dei Judas Priest e Spoonman dei Soundgarden, tessendo le lodi del songwriting di Chris Cornell, considerate uniche e completamente fuori dagli schemi rispetto al panorama di riferimento del cantante. Dio concluse la sua lista con Enter Sandman: tra i brani più famosi dei Metallica.
Dio la descrisse come la traccia che cambiò le sorti della carriera della band: scritta e composta magistralmente ed in perfetto tempismo rispetto alle tendenze della scena di quegli anni.
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