Sono rimasti impressi nell'immaginario collettivo per la loro icastica attitudine sul palco, trainata dal trasformismo avveniristico di Peter Gabriel. I Genesis hanno attraversato diverse epoche sonore, venendo, oggi, considerate icone poliedriche della musica contemporanea. Da hit macina classifiche a capolavori del progressive, il catalogo del gruppo si presenta ricco di singolari highlight. Scopriamo, di seguito, alcuni tra i loro brani più strani.
Un brano del 1977 ispirato alla musica da sala. La traccia si presenta pungente, con le chitarre di Steve Hackett circondate dalle tastiere di Tony Banks.
Un brano pop dalle atmosfere disturbanti, in grado di suscitare terrore ed inquietudine nell'ascoltatore. Il suo ritmo serrato la rende ansiogena nella sua iperattività.
La ferocia di Phil Collins dietro le pelli è rara e travolgente in Down And Out, un outsider assoluta nella prog trio era della band.
Uno dei brani più evocativi della band, eppure anche uno dei più singolari da loro mai composti. Un'epica prog dinamica, infantile ed eclettica, come una favola d'epoca Vittoriana.
Trainato da un mellotron inarrestabile, questo brano ha catturato leggende della musica come Geddy Lee dei Rush che, a più riprese, ricordò Watcher Of The Skies per i suoi ritmi ferali e le sue vibe sci-fi.
Ancora una volta, la fantascienza torna a sporcare i fogli della band. Il brano racconta di una pianta aliena che tenta di distruggere la razza umana, non avendo bisogno di ulteriori puntualizzazioni.
Da SELLING ENGLAND BY THE POUND, considerato da molti il loro lavoro migliore, il brano mostra alcuni momenti di progressive magistrale, raccontando di una contesa tra gang criminali londinesi.
Sono diversi gli highlight strumentali su THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY, ma The Waiting Room, nata da una jam in studio, con le sue chitarre vibranti ed i sintetizzatori ipnotici, cattura l'ascoltatore, catapultandolo in un processo lisergico di pura catarsi.
Il momento più strano su un concept album già di per sé molto criptico, il sopracitato. La traccia si basa su un groove prog-funk dominato da sintetizzatori, su cui vengono intonate lyrics sinistre.
La famosissima suite da 23 muniti, a metà tra l'istrionismo struggente, l'immaginario religioso e la stranezza Apocalittica; di sicuro una traccia non adatta a tutti.
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