Quando i dischi seguono una struttura del genere, incappare in tracce meno spinte o, comunque, non al passo con il tenore elevato del resto delle produzioni può essere particolarmente facile. Proprio in questo, dunque, risiede la principale differenza tra un doppio album più o meno riuscito ed uno memorabile. Nelle prossime righe ci concentreremo su quest'ultima categoria, scoprendo i migliori double LP nella storia del rock.
Del 1979, TUSK fu il seguito diretto del celeberrimo RUMOURS. L'album costò al gruppo oltre un milione di dollari, una cifra record per l'epoca. Fu un trionfo assoluto dal punto di vista stilistico, contenendo un'amalgama equilibrata dei sound che avrebbero contraddistinto le opere soliste dei vari membri della formazione.
Esattamente dieci anni prima, Pete Townshend e la sua band diedero vita a quella che sarebbe stata definita dai posteri come la prima opera rock di sempre. TOMMY funse da apripista a tutta una serie di lavori, tra capolavori inarrivabili e meri esercizi di stile, che avrebbero caratterizzato un intero filone musicale.
Del 1979 è anche il trionfo dell'estro sregolato di Roger Waters che, in THE WALL, convogliò tutti i suoi traumi infantili relativi alla II Guerra Mondiale. THE WALL è pura catarsi dell'uomo oltre l'artista, circondato, al tempo, da un ammontare spropositato di controversie divistiche.
Un disco di proporzioni gargantuesche e, senz'altro, uno dei lavori migliori della band madre dell'hard rock. Nel 1975, i Led Zeppelin danno vita a PHYSICAL GRAFFITI partendo da alcune rimanenze dei lavori precedenti e accompagnandole a nuove, tuonanti, composizioni.
Al picco della sua carriera, nel '73, Elton John rilasciò un disco in cui trovano dimora alcuni dei suoi brani più evocativi: da hit pop senza tempo a tracce rock senza compromessi, il tutto impreziosito dall'impetuosa verve artistica di Rocket-Man.
Nacque in seno al triangolo amoroso creatosi tra Slowhand, il suo migliore amico George Harrison e colei che, al tempo, era sposata con quest'ultimo, la modella Pattie Boyd, nel 1970. Un mix intenso di cover ed originali in cui trova spazio una pietra miliare del catalogo di Clapton: Layla.
Uscì nel 1968, il terzo album di Jimi Hendrix. ELECTRIC LADYLAND rappresenta un'esperienza d'ascolto variegata, in cui è possibile immergersi a pieno nelle sfumature tripudianti del sound del guitar hero per eccellenza. Dal rock al blues, fino ad arrivare a jazz, soul, funk e, addirittura, folk, il tutto elettrificato dalle chitarre lisergiche di Jimi.
Il WHITE ALBUM dei Beatles del 1968, un lavoro diviso in cui il Quartetto di Liverpool si alternò come band d'accompagnamento per ognuno dei suoi componenti. Proprio come TUSK, infatti, THE BEATLES è il risultato della somma degli orizzonti sonori individuali dei vari membri della band.
1966, Bob Dylan rilascia il suo album più famoso, oscillando sprezzante tra il pop, il blues ed il rock. Coronò la prorompente triade costituita dal disco insieme a BRINGING IT ALL BACK HOME e HIGHWAY 61 REVISITED.
Un album oscuro, circondato dall'aleggiare pericoloso delle droghe e delle tentazioni dell'ego. EXILE è pura audacia, alimentata da un adrenalinico e distruttivo edonismo, in grado di dare vita ad un doppio album indimenticabile a cui la band lavorò con estenuazione, per darlo alla luce nel 1972.
Roberto Manfredi ha tirato fuori dal suo archivio una lunga intervista a Fabrizio De André…
Ci sono alcune art cover che non solo hanno scritto la storia, ma ne hanno…
Ian Anderson ha una teoria particolare per la quale il rock progressivo e i Jethro…
Il tributo argentino di una delle band di rock più famose al mondo è semplicemente…
La spettacolare e immersiva opera Rock di STEWART COPELAND, con IRENE GRANDI e alcuni brani…
Freddie Mercury era una persona meravigliosa che ha lasciato un segno in chiunque incontrasse. Ecco…
This website uses cookies.