No, non è il terzo capitolo della trilogia Zombie. Più semplicemente, la Sony ha deciso che dopo 28 anni di stop ricomincerà a produrre musica in formato vinile.
La produzione di vinili pare riaprirà i battenti intorno a marzo del prossimo anno, nella zona sud-ovest di Tokyo. Si tratta di una scelta epocale, dettata dal rinnovato interesse per questo mondo, non solo per i collezionisti, ma per tutti gli appassionati in genere.
Il lungo e inesorabile declino del vinile è iniziato negli anni ’80, quando molte fabbriche hanno chiuso, lasciando spazio all’avvento del CD, poi al digitale, per arrivare allo streaming. L’analogico ha occupato una fetta di mercato sempre più di nicchia, dedicata soltanto ad appassionati o collezionisti in cerca di pezzi oltremodo rari. Tuttavia, quest’anno, i ricavi del vinile sembrano aver subito un’inversione di tendenza di non poco conto, con vendite che supereranno il miliardo di dollari.
Sony, negli anni scorsi, ha giocato un ruolo non indifferente nell’abbattimento del mercato del vinile, promuovendo e sviluppando quello del CD in maniera esagerata. Ma non ha funzionato. Il formato ha ritrovato nuova vita proprio lo scorso anno, attraendo non solo i “consumatori” più anziani, ma anchee quelli più giovani che hanno riscoperto o addirrittura scoperto quel mondo.
Nel 1989, la Sony decise che il vinile ormai era una reliquia del passato e che il futuro apparteneva alle cassette e ai Cd. Oggi la storia ha dimostrato quanto questa scelta fosse miope. La produzione vera e propria dovrebbe partire nel 2018, ma ancora non si sa chi saranno gli artisti coinvolti. Che dire… il passato ritorna, stavolta più in forma che mai.
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