Time Haven Club: nuovi percorsi musicali

Time Haven Club: una band che rinasce dalle sue ceneri

I Time Haven Club (ex Golconda) sono nati nell’ormai lontano 1990. Hanno mosso i primi passi fra rock prog, pezzi inediti e qualche cover delle loro band preferite. Inizialmente, la band era formata da Enzo Somma (padre di questo progetto musicale) alla chitarra e voce, Andrea Quattrocchi alle tastiere, Francesco Licciardello al basso e Concetto Santonocito alla batteria.

E’ proprio con questa formazione che vede la luce la loro prima demo, intitolata First Tape, che inizia a delineare il loro sound, ispirato ai Pink Floyd, ai Marillion e alle atmosfere pro/new age di Mike Oldfield. Da qui, abbandonano le cover e decidono di buttarsi nella realizzazione di soli brani inediti, e al basso subentra Marcello Romeo. Composizioni e arrangiamenti si fanno sempre più articolate, anche grazie all’arrivo di Sergio Longhitano alla batteria e Fabio Bauccio alla seconda chitarra, così la band si trova a registrare “Another ending season“. Il progetto rimane inconcluso e due brani non vedranno mai la luce.

E’ qui che la strada inizia a farsi in salata: i gruppi metal dilagano, e i Golconda cercano di farsi spazio all’interno di un pubblico quasi inesistente, nonostante tutto, riescono a ritagliarsi una fetta di fans e la musica finalmente inizia a cambiare con l’arrivo di Salvo Savatteri alla chitarra e Gino Asero alla tastiera. Con loro, i Golconda abbandonano la loro veste e si trasformano, quasi rinascono, nei Time Haven Club. La formazione della band aveva subito tanti cambiamenti e formazioni diversi, e così anche i tempi avevano inseguito i gusti del nuovo millennio. Proprio su questa scia le composizioni si fanno più tecniche e nascono brani come  “The veils of Beyond“, “King of the Breaches” ed “Eternal Dusk“.

Poi la battuta d’arresto, i Time Haven Club si scontrano con la vita e proprio nei primi anni 2000 svaniscono nel nulla. Il loro silenzio, durato quasi 10 lunghi anni, si interrompe quando Enzo Somma si fa avanti e decide di recuperare quel progetto, ripartendo dal punto in cui si erano detti addio. Così, nel tentativo di sostituire Sergio Longhitano, trasferitosi per lavoro, la band si imbarca in nuovo percorso compositivo registrando un nuovo EP. Dal passato, recuperano soltanto un brano, Seas Of Prayer, rivestito della loro rinascita e maturità: viene stravolto. Le tastiere di Gino si fanno evocative e trasudano di sonorità passate come di visioni del futuro, il basso di Marcello sempre più raffinato e potente al servizio del brano, la chitarra di Salvo preziosa quanto i suoi assoli da manuale, la batteria di Concetto diventa la base di tutti i “concetti “ e la chitarra di Enzo serve nuovamente a creare.

DESPITE ALL THIS DARKESS è il loro primo vero EP, i cui testi sono scritti da Enzo Somma, decisamente autobiografici e pieni di citazioni provenienti dal suo passato e l’esperienze.

Continua a seguire i Time Haven Club visitando il loro sito e la loro pagina ufficiale Facebook!

Classic Rock Italia

Classic Rock Staff

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