Ritrovato un film segreto sui LED ZEPPELIN!

L'edizione del 1970 del Bath Festival of Blues and Progressive Music (che ebbe però luogo non a Bath, ma nella vicina Shepton Mallet) durò due giorni e vide esibirsi i Led Zeppelin, nome di punta del sabato, i Pink Floyd, i Santana, Johnny Winter, i Canned Heat e molti altri. Il progetto – approvato dal gruppo e dal loro manager Peter Grant, ferocemente protettivo verso gli Zep – era che il regista Peter Whitehead avrebbe registrato il concerto e intervistato la band, per poi essere distribuito nella forma di film documentario.

Ma Whitehead arrivò in ritardo al festival e mancò l’arrivo del gruppo con l’elicottero. Poi, durante il concerto degli Zeppelin, posizionò la cinepresa controsole, ottenendo delle riprese troppo scure e quindi giudicate inutilizzabili. Le pizze furono messe via e se ne perse la memoria. Fino a oggi.

Che fine ha fatto il film documentario sui Led Zeppelin?

All’inizio del 2017, la De Montfort University a Leicester acquisì l’archivio di Peter Whitehead. Nome di spicco della controcultura anni 60, Whitehead aveva realizzato molti film di avanguardia e registrato diversi video per il programma Top of the Pops. Agli inizi del 1970, aveva ripreso gli Zeppelin alla Royal Albert Hall, aveva realizzato Tonite Let’s All Make Love in London– una celebrazione della Swinging London negli anni 60 – e il primo rockumentary sui Rolling  Stones, Charlie is my Darling. Il 10 giugno 2019, il regista si è spento dopo aver combattuto i suoi ultimi anni contro gravi condizioni fisiche.

Suo figlio, il dr Harry Whitehead, romanziere e professore di scrittura creativa, ha dichiarato che il padre ha sempre parlato raramente del suo lavoro con i gruppi rock: “Non credo che abbia mai pensato che quei filmati fossero importanti”, dice. “Amava i suoi libri, i film di avanguardia. Ecco cosa pensava avesse importanza. Non ha mai considerato i filmati musicali di una qualche rilevanza artistica”. Quando si decise di mettere una croce sul film, Whitehead non si preoccupò più dei Led Zeppelin e passò a un altro progetto.

Ma l’esibizione degli Zeppelin a Bath Festival del 1970 ha un’enorme importanza da un punto di vista storico. Secondo i critici – e anche secondo gli stessi Zep – rimane uno dei concerti più importanti della loro carriera. A vederli, c’erano circa 200.000 persone e la performance durò tre ore, compresi cinque bis. “Negli archivi c’è molta roba del massimo interesse, ma le riprese del festival di Bath sono state una sorpresa graditissima”, afferma Steve Chibnall, professore di storia del cinema inglese alla De Montfort University e curatore del fondo Peter Whitehead.

Peter Grant e il gruppo si fidavano di Peter e questo gli permise di avere accesso totale dappertutto – sul palco, nel backstage. Intervistò il gruppo, gli altri artisti, perfino gli spettatori. So che non era soddisfatto delle riprese e che pensava fossero troppo scure. Io le ho viste. È vero, in parte sono scure, ma credo si possano recuperare. Ovviamente c’è un limite a quello che possiamo fare, ma oggi abbiamo la tecnologia per rendere le riprese più luminose, più definite. E prima che il sole tramonti, gran parte del girato è a posto”. Il film dura 30 minuti ed è a colori.

Ora è necessario parlare con il management degli Zeppelin, vedere chi possiede il copyright e capire se possiamo lavorare sul girato, migliorarlo e renderlo disponibile per il 50esimo anniversario del festival. Sarebbe bello, non credete?

Tratto dal numero #58 di Classic Rock Italia.

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Mila Spada

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