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Domani esce il nuovo numero di VINILE

“Ad anticipare un’estate bollente anche quest’anno c’è stata l’assegnazione delle Targhe Tenco. Preceduta da polemiche anche abbastanza feroci, il risultato ha in fondo lasciato tutti più o meno soddisfatti, per la qualità dei dischi premiati, per il margine spesso ampio con cui gli artisti vincitori hanno distanziato i concorrenti e per la credibilità degli artisti stessi.

Però è stato più evidente che in passato che le Targhe Tenco siano sempre più un’ossessione per una grande quantità di artisti e di addetti ai lavori: si pianificano album di un certo tipo per inserirli in categorie dove si ha più possibilità di vittoria, si scelgono gli uffici stampa più adatti o che hanno miglior curriculum nell’ambito, si studiano attentamente date di uscita e strategie promozionali, si allungano artatamente dischi troppo corti. Tutto ovviamente lecito e anche comprensibile perché anche se c’è chi ogni anno sostiene che al di fuori di determinate cerchie o bolle, delle targhe Tenco non frega più nulla a nessuno, a me sembra invece che ci sia un interesse sempre enorme e una grande attenzione da parte della stampa e dei media in generale. E credo anche sia giusto e bello che le cose stiano così. E che sia utile in questo momento, ormai lunghissimo, dove gli spazi per far ascoltare nel giusto modo le proprie opere siano così miseri.

Però non bisogna esagerare con la tifoseria da stadio, con le posizioni estreme e violente, con le offese ai giurati perché il tale disco non ha preso sufficienti voti. Siamo un po’ tutti d’accordo che una giuria troppo vasta e troppo disomogenea possa privilegiare sempre i nomi più noti o quelli con gli uffici stampa più efficienti, capaci di una informazione davvero capillare, ma leggere un post in cui si afferma che se un disco non dovesse vincere, si configurerebbe un manifesto problema di incompetenza della giuria, infastidisce. Non contento l’estensore ha chiuso (ma ha in fretta cancellato questa parte) citando Pasolini e facendo riferimento a stupidità e incultura che contribuiscono a “questa marcescenza che è, ora, il fascismo”. Ma scherziamo? Sintetizzando e semplificando se a me non piace un disco che a te invece manda in solluccheri, facilito il rigurgito fascista? O se proprio mi va bene, sono incompetente? Ho stimato molto questa persona in passato e mai avrei immaginato un tonfo del genere ma è in fondo figlio di un clima di fanatismo e tifoseria che in determinate occasioni, ahimè frequenti assai, si amplifica. A me il disco in questione non è piaciuto molto, ad alcuni cari amici invece moltissimo. Continuiamo a vederci, mangiare e bere assieme senza il minimo problema (se non di colesterolo alto).

Di fronte a questa grandissima attenzione mediatica e di una gran quantità di artisti verso le Targhe Tenco, troviamo un interesse del Direttivo del Club Tenco inversamente proporzionale. Ne ho parlato a voce con un paio di loro e quindi sono molto sereno in questa esposizione. Tutto è lasciato all’iniziativa individuale degli artisti o degli uffici stampa come ad esempio la scelta della categoria dove candidare un tale disco. Non c’è la minima comunicazione tra Club e artisti e così le incomprensioni, i malumori e le rivendicazioni sono tante e spesso di difficile risoluzione. Ho l’impressione si parli molto più delle Targhe che delle tre serate della Rassegna annuale e quindi il Direttivo del Club credo abbia l’onere di interessarsene di più, di essere più comunicativo e che questo onere debba assumerlo da subito.

Gli artisti credono in voi, pianificano, sperano, molti addetti ai lavori e molto pubblico, più di quanto pensiate, scoprono nuovi talenti grazie a questa associazione – cosa accaduta, come ben sapete, negli ormai cinque decenni di vostra attività. Dategli la vostra giusta attenzione, offritegli il giusto rispetto."

…dal nuovo numero di Vinile! Da domani nelle migliori cartolerie oppure online su Sprea.it.

michele neri

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michele neri

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