Amore per il prossimo, per i diversi ma anche per i troppo uguali, per le donne di oggi, per una pace possibile, semplicemente per chi c’è. Cristina Nico è al secondo album e se il precedente, “Mandibole” del 2014, aveva piacevolmente colpito con un capolavoro come “Le creature degli abissi”, questo aderisce al petto come un’emozione improvvisa, come un sogno in cui spalanchiamo la bocca senza emettere suoni. Anche la produzione, salda nella mani di Cristina e di Raffaele Abbate, titolare della Orange Home Records che pubblica il disco, non sbaglia un colpo valorizzando con suoni acustici ed elettronica garbata, le belle linee melodiche della Nico, che si permette anche un’affettuosa, improvvisa e delicata citazione di “Come è profondo il mare” di Lucio Dalla nel brano d’apertura, “Disincantica”, uno dei migliori del lotto assieme a “Chi c’è”, “La donna di fuoco”, “L’eremita” (veramente eccezionale), “Francesca” e l’attualissima “Tempi di pace”. Ma, credetemi, la classifica in questo caso è veramente corta, sbilanciata fortemente verso l’alto. Molto bella la grafica.
Michele Neri
(Sul numero 15 di Vinile molte altre recensioni)
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