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In “100 Ghosts” di Patrizio Fariselli c’è lo spirito degli Area

In uscita il 26 ottobre il nuovo album del pianista che riflette il suo tradizionale interesse per le sonorità arcaiche ed etniche

Patrizio Fariselli, pianista e tastierista, membro fondatore dei leggendari Area, sta per uscire con un nuovo lavoro discografico, il suo settimo da solista, “100 Ghosts”, che sarà pubblicato il 26 ottobre, anche in vinile.
Il repertorio, completamente originale, riflette l’interesse di Fariselli per le sonorità arcaiche ed etniche di cui già durante l’esperienza Area è stato interprete. In qualche modo lo spirito del gruppo riecheggia in questo lavoro.
Ecco i brani: Der Golem, Danza del Labirinto, Iqbal, Lamento di Tecmessa,100 Ghosts, Aria, Paidushka, Parafrasi (Giant Steps), Song from Ugarit, Young & Fine.

Fariselli racconta il disco

Fariselli ha raccontato così alcuni di loro: “Nella tradizione giapponese Hyakki Yagyō (la marcia dei 100 spettri) è la notte in cui fantasmi ed esseri misteriosi camminano in folta schiera per le strade, ubriacandosi di sakè e facendo scherzi, talvolta mortali, agli incauti che vi si dovessero imbattere. Anche la musica è incorporea e, talvolta, altrettanto pericolosa. Si manifesta impalpabile attraverso il suono, e prende corpo nel provocare reazioni in chi l’ascolta. Anche il labirinto è nato immateriale.
Nella Creta arcaica si sono praticate danze che percorrevano invisibili fondamenta, ispirate alle circonvoluzioni dei visceri animali scrutati nella divinazione.
Su questi antichi tracciati in metro dispari, è costruito l’arrangiamento della Danza Tsakonikos, la ‘Danza del labirinto’. Dagli abissi della tradizione orale ho tratto due melodie dell’antica Tracia. ‘Paidushka’, danza “zoppa” di origine sciamanica in cui l’ossessiva pulsazione asimmetrica ricorda l’incedere claudicante dei druidi, e ‘Aria’, tuttora suonata da pastori e musicisti erranti dell’area balcanica. Tramandata come un soffio attraverso la memoria e la pratica, la musica è in grado di viaggiare nel tempo, addirittura per decine di millenni.
La notazione musicale ha solo pochi secoli e melodie come quella rinvenuta su una tavoletta d’argilla tra le rovine di ‘Ugarit’ sono un’eccezione. Possiamo riesumarne lo scheletro (le note) e le parole, ma non il suono.
Tanto vale allora reinventarne radicalmente le forme, per farla tornare a cantare non come reliquia, ma come voce, nel presente; come pure il ‘Lamento di Tecmessa’, una hit nella Roma del primo secolo.
Uno spettro, forse, che reclama un corpo, e potrà trovarlo, almeno per qualche minuto, in chi vorrà farsi coinvolgere.”
Fariselli presenterà “100 Ghosts” dal vivo in coppia con la cantante Claudia Tellini.

Redazione Vinile

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