David Van Cortlandt Crosby è uno di quegli ormai rari personaggi della nostra musica che può essere definito, a ragione, una leggenda vivente. Ha attraversato i decenni lasciando quasi sempre il segno: con i Byrds, con Crosby Stills & Nash e Crosby Stills Nash & Young, da solista, in coppia con Graham Nash e nei CPR con suo figlio James Raymond.
Ha passato anche dei momenti assai complicati, finendo tre volte in galera per storie di droga e rischiando la vita per colpa di un fegato ormai marcio. Ma negli ultimi anni, a dispetto dell’età e degli stravizi, ha sorpreso un po’ tutti pubblicando 4 album di fila, tutti di eccellente livello: CROZ (2014), LIGHTHOUSE (2016), SKY TRAILS (2017) e l’appena arrivato HERE IF YOU LISTEN.
Di primo acchito, il Crosby 77enne di oggi incute un po’ di timore, per via della sua altisonante storia e di quel suo apparente sorriso sotto ai baffi di difficile decifrabilità (bonario o sarcastico?), ma una volta rotto il ghiaccio si rivela essere il mansueto hippie che con tutta probabilità è sempre stato, un uomo e un artista sincero e appassionato che non rinuncia mai a dire pane al pane e vino al vino.
A cosa è dovuta questa tua recente prolificità? È piuttosto anomala per un artista al punto di carriera in cui ti trovi tu.
Sì, è vero, è molto insolito ed è stato sorprendente anche per me. Ma, vedi, dopo la fine di Crosby Stills & Nash non c’era più un luogo dove potessi portare le mie canzoni. Però, dopo che ho cessato di essere in quella band, avevo comunque: mio figlio James che è un autore brillante (con cui sto lavorando); Michael League della band Snarky Puppy, grande autore anche lui (con cui sto lavorando); Becca Stevens, che è un talento incredibile (con cui sto scrivendo); Michelle Willis, bravissima autrice (con cui sto scrivendo)… E sto scrivendo con altra gente. Ho scritto [canzoni] con la mia bassista Mai Agan, ho scritto con Michael McDonald… Scrivo con altre persone e mi piace molto. E questo fatto ha stimolato una vera esplosione di creatività. Nell’interazione con altre persone, loro pensano sempre a qualcosa a cui tu non avevi pensato, espandono il tuo ventaglio di possibilità… E io sono stato molto, molto fortunato. Sono davvero delle fantastiche persone con cui collaborare.
L’intervista completa a David Crosby, a cura di Francesco Donadio, è su Classic Rock n. 72, disponibile qui.
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