Il Punk è vivo e vegeto!

John Holstrom è un cartoonist e scrittore americano. Lo conoscerete sicuramente grazie alla copertina dei Ramones di Road To Ruin.Fondatore della rivista Punk Magazine, collabora con testate importanti della scena musicale. E’ la memoria vivente della New York underground che vide la nascita del punk.
Lo abbiamo intervistato al Treviso Comic Book Festival, in cui era ospite, grazie all’aiuto degli organizzatori e coordinatori Ruggero Brunello e Andrea Campagnin.
Sei stato fra i primi esponenti della scena punk newyorkese. Cosa era “punk” all’epoca?
“Ho sempre definito il punk rock come musica dura e veloce e già nel 1974 c’erano band che possiamo definire in questo modo, come Alice Cooper, Stooges, MC% e Sweet – una specie di glam rock senza pose. Nel 1796 il glam era morto e cercavamo qualcosa che riproducesse la stessa energia, come ad esempio gia facevano gli australiani Saints. La trovammo nel punk.”
Quando gli chiediamo se è d’accordo con coloro che sostengono che il punk sia morto nel 1979 (o addirittura prima), lui ci risponde: “Il punk è ancora vivo e più in salute e grande di quanto è nato.”
Alla fine gli domandiamo: Che influenza ed eredità ha lasciato il punk?
L’idea creata dal punk del Do It Yourself per noi era la quotidianità. Lo facevamo, non era solo un’idea. I gruppi, le fanzines, le riviste che sono nate dal punk sono state create a casa dai ragazzi e dalle ragazze, senza interventi dall’esterno. Senza l’idea di essere solo consumatori o clienti.”

Puoi leggere l’intervista completa sul numero di Classic Rock #48 in uscita nelle edicole il 27 ottobre! Non perdertelo.

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