Conduttore radiofonico, dirigente di VH1, giornalista, sovrintendente della strategia musicale di MTV, disk-jockey, docente, curatore artistico della Milano Music Week, scrittore e tanto altro… Come riesci a muoverti in tutti questi campi? In quale veste ti senti più a tuo agio?
Tutte le cose che faccio hanno un unico scopo: quello di far sentire e scoprire la musica alla gente. È una missione che sento di avere da quando ho cominciato a lavorare in questo settore, ormai diversi anni fa. Quindi che lo si faccia con un deejay-set, con un programma radiofonico, con una programmazione musicale su dei canali televisivi o dal vivo con altri metodi di divulgazione alla fine si tratta sempre di raggiungere lo stesso obiettivo.
Una domanda banale: cosa pensi del ritorno del vinile? Solo una moda passeggera (come asseriscono alcuni) oppure ci sono delle motivazioni più profonde dietro la riscoperta di questo supporto?
Il disco in vinile è un bell’oggetto e quelli della mia generazione ci sono cresciuti, per cui siamo affezionati all’ascolto su questo tipo di supporto. Ma oltre alla parte fisica e tecnologica c’è una riscoperta del gusto di ascoltare un’opera che ha un inizio e una fine: il disco in vinile ha una durata stabilita, fissa.
Parlaci di “Ascoltiamo un disco”: come è nato questo format?
Per me la cosa più semplice era quella di far ascoltare musica alla gente, riscoprendo anche il piacere che si avevamo da ragazzi nel dire a un amico: “Vieni a casa mia, ti faccio ascoltare un disco!”. Quindi l’idea è quella di essere insieme in uno stesso luogo, un momento di aggregazione in cui al centro è presente il giradischi e tutt’intorno porre l’attenzione alla musica che viene dal disco.
Come nasce l’idea di portare VH1 (Video Hits 1, canale 67 del digitale terrestre) in Italia? A cosa punta? Quali sono i prossimi progetti?
L’idea di VH1 è stata una scelta ponderata e nasce dall’idea che la “MTV generation”, ovvero i ragazzi nati con MTV, a un certo punto siano cresciuti e quindi si siano staccati per età da un canale che ha sempre parlato essenzialmente ai giovanissimi. Il nostro obiettivo è quello di un canale televisivo molto contemporaneo, con cui si trasmette la musica di adesso ma che ha comunque molta attenzione nei confronti della storia della musica.
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