HERE COMES THE SUN
Composta da Harrison nella primavera 1969 a casa di Eric Clapton, è la canzone dei Beatles più riprodotta dell’era streaming. Con Lennon ancora convalescente in ospedale, la traccia base fu incisa il 7 luglio in tredici take con i soli Harrison (chitarra acustica), McCartney (basso) e Starr (batteria). L’arrangiamento è semplice e ingegnoso, con battimani, cori, harmonium, Moog e un contributo orchestrale di misurata lievità.
BECAUSE
John fu ispirato per scrivere questo brano dall’esecuzione di Yoko al pianoforte della Sonata “Al chiaro di luna” di Beethoven. I Beatles incisero la base in ventitré take il 1°agosto 1969 e ne venne fuori uno dei loro pezzi più suggestivi: un canto a tre voci in armonia di straordinaria intensità, sostenuto solo da chitarre elettriche in arpeggio, Moog e spinetta (suonata da Martin).
YOU NEVER GIVE ME YOUR MONEY
È questa traccia, il cui testo è un atto d’accusa di Paul nei confronti di Allen Klein, a dare il via al “medley” di ABBEY ROAD. Maestro dell’arte di unire assieme idee altrimenti non utilizzabili come entità a sé stanti, McCartney (certo aiutato dall’esperienza di arrangiatore di George Martin) dà un saggio delle sue capacità in questo brano in diverse parti: una suite condensata in quattro minuti che espone un’insegna con la scritta “progressive” a caratteri cubitali. Incisa il 6 maggio agli Olympic Studios (36 nastri furono necessari per la traccia base, e la take selezionata fu la 30) e completata a Abbey Road in luglio, la canzone prende il via come ballata melodica per pianoforte, per lasciare il posto a un boogie alla Elvis Presley. C’è poi spazio per un inserto strumentale dominato dalla chitarra di Harrison, un ulteriore frammento rockeggiante e una coda che termina con effetti ambientali, per garantire la migliore dissolvenza incrociata con il brano successivo.
ABBEY ROAD: canzone per canzone 1/5
ABBEY ROAD: canzone per canzone 2/5
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