ABBEY ROAD: canzone per canzone 1/5

ABBEY ROAD è l’undicesimo (e ultimo per incisione) album dei Beatles pubblicato il 26 settembre 1969 dalla Apple Records: analizziamolo insieme brano dopo brano

COME TOGETHER
Una delle canzoni più celebri dell’album, ebbe una genesi “politica” e fu scritta da Lennon nel giugno 1969 su richiesta di Timothy Leary perla sua campagna di opposizione all’elezione di Ronald Reagan come governatore della California. John ci provò senza troppo successo e, quando Leary fu arrestato per possesso di marijuana nel dicembre 1969 e la campagna si fermò, riuscì a completarla, incidendola per ABBEY ROAD. Leary ci rimase male: “Mi sono offeso e gli ho mandato una lettera di protesta bonaria, alla quale lui ha risposto col suo tipico umorismo che lui era un sarto ed io un cliente che aveva ordinato un abito e non era mai tornato a prenderlo. Così lui lo aveva dato a qualcun altro”. Incisa il 21 luglio 1969 in otto take con ulteriori sovraincisioni il 22, 25, 29 e 30 luglio, Come Together si apre con il celebre (e sinistro)“Shoot me” di John accompagnato dallo sgusciante riff di basso di Paul: un inizio degno di un giallo notturno di Hitchcock. L’alchimia Lennon/McCartney non era però più quella dei vecchi tempi: Paul non ebbe il coraggio di chiedere a John di fare le armonie vocali mentre questi incideva la voce solista e le aggiunse in seguito.

SOMETHING
Che Harrison fosse ormai un autore di canzoni completo lo avevano capito bene sia Lennon che McCartney, i quali pure continuarono a lasciarlo un po’ in disparte. Di fronte a questa canzone monumentale non poterono che prenderne atto. Geoff Emerick: “George era molto compiaciuto quando portò la canzone e glielo si leggeva in faccia. Sapeva che era splendida”. Scritta da Harrison al pianoforte durante le sedute del WHITE ALBUM e ispirata a Ray Charles, Something ebbe un trattamento di favore in studio. Il brano fu registrato una prima volta dai Beatles il 16 aprile 1969, ma venne rifatto daccapo il 2 maggio: evidentemente bisognava rendere giustizia a una canzone immensa. McCartney si spese molto sulla linea di basso, creando un contrappunto sulla falsariga di Michelle. Anche George vi si dedicò in modo particolare. A un certo punto decise di rifare l’assolo: l’esecuzione finale fu catturata dal vivo durante l’aggiunta dell’orchestra.

MAXWELL’S SILVER HAMMER
Lennon odiava le canzoni “da nonnina” di McCartney: dovette essere stato felice di non aver partecipato a questa incisione. Il brano aveva fatto la sua comparsa durante “Get Back”, e Paul aveva cominciato a scriverne il testo addirittura all’epoca del soggiorno in India del febbraio 1968. La registrazione della traccia base, avvenuta il 9 luglio 1969 con McCartney (voce e piano), Harrison (basso Fender Jazz) e Starkey (batteria), fu completata in sedici tentativi. Nelle session successive furono aggiunte le chitarre elettriche (Paul e George in armonia), un organo (George Martin) i cori, il Moog, e un’incudine, affidata al roadie Mal Evans. Il perfezionismo di McCartney – che registrò le sue parti vocali con cura e volle sovraincidere una propria parte di basso – sfinì tutti quanti. Ringo: “È stata la peggior canzone che abbiamo mai inciso. Siamo andati avanti per fottutissime settimane!”.


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