E pensare che molti di questi commentatori non erano ancora nati quando questi dischi esordivano in un mercato musicale ancora vivo e si affacciavano nella nostra memoria… per rimanerci per sempre.
La mia banda suona il rock / Di tanto amore / Limonata e zanzare / Vola / Passa il corvo / Dedicato /…e di nuovo cambio casa / La crisi / Il cane d’argento
LP RCA Italiana PL 31471€ 30
Siamo stati abituati a vedere Fossati, da sempre, insieme a un pianoforte, dietro (o dentro) il quale spesso si è nascosto,trasformato in un banco da lavoro, quasi un tecnigrafo da architetto, con fogli sparsi, spartiti, matite, pancia e cuore aperti. Nel mezzo, fra i tasti, una vita declinata all’ombra.
Di tanto amore, titolo di un pezzo colpevolmente lasciato solo e manifesto (ancora all’epoca inconsapevole) di un modo, il suo. A ventotto anni, munito di capelli da ragazzo e chitarra, reduce da successi che sarebbero stati planetari, con lucidità Fossati diceva che sapere dove andare è come sapere cosa dire come sapere dove mettere le mani. Scritto nel ’77 e inserito due anni dopo nell’album LA MIA BANDA SUONA IL ROCK, Di tanto amore ne aveva cose da dire all’epoca.
Eppure, i fatti hanno detto altro. In quel disco sgomitavano tracce pregevolissime, diventate poi successi imprescindibili: E di nuovo cambio casa e Vola, che hanno avuto vita propria e vestiti tutti nuovi nel corso del tempo, sempre più belli; Il cane d’argento e La crisi, così diversi e così speculari nella forza di impatto; Limonata e zanzare, acre e pungente, come quel coglione che non subì censura, ficcato nel mezzo, a spiazzare; Passa il corvo, un gioiello, forse il migliore; e la title-track,divertissement che, per una sorta di maligno contrappasso, invece, continua a risuonare (il rock) in ogni dove dall’epoca. Senza sosta. E con gran disdoro del proprietario.
Contrappassi: La mia banda suona il rock, lasciata libera di girovagare (ma forse solo scappata di mano), Di tanto amore, no. Il riscatto, in coda, all’uscita di scena, tra i bis dell’ultimo tour, delizioso pretesto per la rentrée. A suggello di un modo, il suo, che in quel disco aveva già ascisse e ordinate. E che, pur cambiando luna e quartiere nel corso del tempo, ha segnato strade.
Alla faccia del rock e della sua banda che lo suona.
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