Si tratta ovviamente di un giudizio soggettivo che molti non condivideranno.
Piero era ben consapevole che questa partecipazione al Festival di Sanremo sarebbe stata indigesta a buona parte della sua fan base. Infatti, da sempre, la kermesse sanremese è vista dal popolo italiano della musica “alternativa” come personificazione del “potere”, del “sistema” – sistema che Piero ha sempre combattuto sia con le sue canzoni che con le sue dichiarazioni pubbliche. Nonostante questo se ne è fregato e ha approfittato dei suoi 40 anni di carriera per salire sul palco dell’Ariston; cosa che, tra parentesi, avrebbe potuto fare in qualsiasi momento durante questi 40 anni. Gli va dato atto quindi, che anche il fatto di infischiarsene, è stato un atteggiamento rock.
Passando all’esibizione vera e propria, non si può dire che non sia in linea con lo stile di Pelù e che non sia stata estremamente “rock”. Dal testo della canzone (“Gigante”), all’attitudine sul palco: Piero ammicca con la telecamera, viaggia con grande naturalezza tra la platea, urla in faccia agli spettatori seduti in poltrona. Un vero rocker, sporco e graffiante, come se ne sono visti pochi durante la storia del Festival.
Allo stesso tempo, tolta l’esibizione, Piero è stato misurato e non ha fatto di tutto (al contrario di altri partecipanti) per emergere a tutti i costi e far parlare di sé; ha demandato tutto alla sua esibizione, che ha comunque fatto discutere ed è stata apprezzata da giuria demoscopica e giornalisti in sala stampa. Con la sua “misura”, quindi, ha posto l’accento sull’esibizione togliendo fronzoli di contorno che solitamente caratterizzano il Festival.
La scelta di portare il brano del 1967 “Cuore Matto” di Little Tony per la terza serata dedicata alle cover è stata sicuramente azzeccata: un brano che fa parte della tradizione popolare è stato reinterpretato in chiave fortemente rock. Anche il fatto di aver deciso di “duettare” con un artista scomparso, che è stato ricordato in un video durante la performance, è stata geniale. Pelù ha inoltre dichiarato:
Ho trovato nella rilettura del testo di Cuore Matto una forte componente anti-maschilista e di conseguenza contro il femminicidio. Il protagonista della canzone viene lasciato dalla propria fidanzata ma, anzichè rispondere con rabbia e violenza, rialza la testa e coglie l’occasione per guardare avanti e migliorarsi. Mi sembrava giusto proporla in questa sede, in un clima di dibattito su questo tema importante.
Insomma, una scelta e una rilettura chiaramente rock.
Aspetto sempre sottovalutato, ricordiamo che anche il look rientra a pieno titolo tra le scelte stilistiche che denotano la figura di un vero rocker. Piero ha ragionato sugli abiti di scena, portando ogni sera una declinazione temporale differente (anni 80,90,2000). E sfidiamo chiunque a dire che la ricerca del look perfetto non sia un aspetto da vero rocker (e che gli abiti di scena di Piero non fossero rock)!
Ecco la nostra video-intervista a Piero:
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