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La morte di Brian Jones: tra leggende, satanismo e droghe

Brian Jones, anima dei Rolling Stones, diede letteralmente la propria anima per la band. Ma cosa c'è di vero dietro alle varie leggende?

Dopo il fortunato momento che lo vide fra i membri fondatori dei Rolling Stones, Brian Jones subì un triste destino che lo strappò a questa terra all'età di soli 27 anni, nel 1969

Dopo diversi guai con la giustizia per via della detenzione e dell'abuso di sostanze stupefacenti, i problemi iniziarono a manifestarsi anche durante il lavoro in studio con la band. Nell'ultimo periodo di vita, Jones divenne quasi inesistente, fino all'abbandono definitivo avvenuto – per volere dei membri stessi degli Stones – nel giugno del 1969.

Solo un mese dopo, il musicista venne ritrovato senza vita nella piscina della sua abitazione. Nonostante al momento del decesso il fisico di Jones fosse pesantemente compromesso dall'abuso di alcool e droghe, la causa della morte venne attribuita a un incidente domestico.

La confessione dell'omicidio

Sembra che, solo diversi anni dopo, un costruttore che si trovava nella casa di Jones per ristrutturarla avrebbe confessato di essere l'autore dell'omicidio, sostenendo, però, che si fosse comunque trattato di un incidente, uno scherzo finito male. Ma questa ipotesi rimane ancora incerta. In altre versioni della storia, il costruttore avrebbe tenuto la testa di Brian sott'acqua, uccidendo il musicista volontariamente perché geloso dei suoi successi; mentre in altre ancora il movente dell'omicidio fu il furto di alcuni beni preziosi presenti nella casa di Jones. 

Come spesso accade, subito dopo la prematura scomparsa dell'artista, iniziarono a circolare alcune leggende che cercavano di dare un senso ai buchi rimasti nella vicenda. 

Il patto col diavolo

Nello specifico, si parla di un vero e proprio patto col diavolo che i Rolling Stones avrebbero stipulato per ottenere un posto nell'Olimpo del rock a discapito di Jones. Già dagli esordi, i membri della band britannica furono tacciati di satanismo (al centro delle polemiche ci fu soprattutto Jagger), sia da alcuni fan malpensanti che dalla stampa stessa. La validazione di queste teorie complottiste da parte della stampa, ovviamente, non fece altro che incitare gli accusatori. Iniziarono così a circolare voci che vedevano Mick Jagger nei panni del carnefice del povero Jones, sacrificato durante un rituale occulto in modo da ottenere la fama tanto desiderata. 

Ovviamente, non esistono prove a supporto di questa teoria che anche oggi rimane, come è giusto che sia, solo una leggenda metropolitana. Una delle tante che hanno accompagnato il gruppo durante gli anni.

Alessia Marinoni

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Alessia Marinoni

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