Coronavirus: è morto John Prine, per l’America un secondo Bob Dylan

John Prine, cantautore folk vincitore di due Grammys, è morto per complicazioni legate al Coronavirus. Aveva 73 anni.  

Per molti era il più naturale erede di Bob Dylan. In America, agli inizi della sua carriera veniva addirittura chiamato “the next Dylan”, “il prossimo Dylan”. Ma non ce l'ha fatta John Prine: dopo le tante battaglie combattute durante i suoi 73 anni non è riuscito a sconfiggere il Coronavirus.

Ad annunciare la sua morte è la famiglia, che ha da poco dichiarato che Prine sarebbe deceduto nella giornata di ieri al Vanderbilt University Medical Center di Nashville. Il cantautore si trovava in quarantena da quando la moglie, Fiona Prine, era risultata positiva al virus

Prine era un'icona della musica folk americana, apprezzato da moltissimi colleghi, tra cui lo stesso Bob Dylan che, nel 2009, in un'intervista al «The Huffington Post» aveva indicato Prine come uno dei suoi artisti e scrittori preferiti.
Ma non solo Dylan, anche Johnny Cash nella sua autobiografia ha raccontato di come Prine rientrasse tra gli artisti che ammirava e utilizzava come fonte di ispirazione. Proprio la figlia di Cash, la cantante e compositrice Rosanne Cash, ha dedicato un pensiero a John Prine dopo aver ricevuto la notizia della sua scomparsa.

Tantissimi nel mondo della musica sono rimasti colpiti dalla notizia del suo ricovero prima, e del suo decesso poi. Il web è stato invaso da messaggi di affetto. Bruce Springsteen, Bon Iver, Jim James, Nils Lofgren, ma anche Joan Baez che, dopo aver saputo del peggioramento delle condizioni del cantante, gli aveva dedicato un video su YouTube con la performanca di Hello in There, brano dell'album d'esordio di Prine (1971), dicendo che proprio quella canzone era stata una delle più richieste del suo repertorio per più di 40 anni.

L'album di debutto di John Prine fu solo il primo di una lunga serie di successi. Da questo suo primo disco vennero riproposte alcune cover da artisti come Bette Midler, Bonnie Raitt e la già nominata Joan Baez.
Il cantautore aveva alle spalle ben 18 album in studio, l'ultimo – THE TREE OF FORGIVENESS – risale al 2018. 

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