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Quando Lenny Kravitz venne rifiutato perché “non abbastanza nero”

Nonostante ora sia un artista affermato, Lenny Kravitz in passato ha dovuto affrontare alcuni momenti bui a causa del suo stile e delle sue idee.

Per il detentore del record per il maggior numero di Grammy Awards alla migliore interpretazione vocale rock maschile (per le sue Fly Away, American Woman, Again e Dig In) i tempi non sono stati sempre facili.

Durante i primi anni di carriera, la sua figura – e di riflesso anche la sua musica – fu spesso vittima di pregiudizi razziali: alcune etichette discografiche rifiutarono i suoi lavori perché il suo stile non era considerato "abbastanza nero". 

Kravitz è figlio di culture diverse: nato da padre statunitense con origini russe e ucraine e da madre afroamericana originaria delle Bahamas, il piccolo Lenny crebbe in un ambiente dominato da diverse influenze accentuate ulteriormente dall'incredibile melting pot che è New York, la sua città di origine. Non c'è da stupirsi, quindi, se l'artista non si riconosce in un'unica visione del mondo e in un'unica cultura

L'escalation di eventi che seguirà la decisione, presa alla tenera età di cinque anni, di voler diventare un musicista plasmerà Kravitz come artista: prima la formazione seguendo le orme dei genitori, consumatori eclettici di musica il cui repertorio spaziava dal jazz all'R&B e dalla musica classica al gospel. Poi, i primi passi con batteria e chitarra presto seguiti dal colpo di fulmine per i Jackson 5 che diventeranno la sua band preferita. Infine, la scoperta del rock, al quale al quale venne introdotto da Pink Floyd e Rolling Stones, solo per citarne alcuni. 

Da giovane adulto trovò conforto nella musica in seguito al divorzio dei genitori, un evento traumatico per Kravitz che, per distrarsi, si lanciò a capofitto nella produzione di nuovi brani da presentare a diverse etichette discografiche, per tentare la fortuna. Purtroppo, ebbe inizio per Kravitz una serie di porte in faccia: molte etichette lo liquidarono semplicemente dicendogli che i suoi pezzi non erano "abbastanza neri"

Alla gente non piaceva la musica che facevo oppure non sapeva come venderla e come piazzarla sul mercato. Alcuni mi offrirono dei contratti a patto che cambiassi il mio modo di fare musica ma non li accettai mai. Volevo fare quello che avevo in mente.

Furono tempi duri per Lenny che, nel tentativo di produrre autonomamente il suo primo disco, LET LOVE RULE (poi pubblicato nel 1989 dalla Virgin Records grazie a un contratto favorevole) arrivò addirittura a dormire in macchina per risparmiare

Ma i fatti gli diedero ragione: dopo anni di perseveranza, nel 1993 arrivò il suo primo enorme successo, ARE YOU GONNA GO MY WAY, la cui title track gli frutterà un MTV Video Music Award per il suo videoclip. Se tutto ciò non dovesse bastare, ricordiamo l'esibizione alla cerimonia di presentazione degli MTV Video Music Awards durante la quale Kravitz salì sul palco affiancato, al basso, da John Paul Jones dei Led Zeppelin.

Insomma, Lenny Kravitz è la dimostrazione vivente che, spesso, seguire il proprio istinto con convinzione e perseveranza porta i suoi frutti. 

Alessia Marinoni

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