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TOMMY: quando gli Who divennero sordi, muti e ciechi

Il 23 maggio 1969, gli Who raccontarono la storia di un giocatore di flipper, destinato a cambiare la musica per sempre. Come l'opera di cui è protagonista.

Ascolta TOMMY con una candela accesa e vedrai davanti a te il tuo futuro.

È il consiglio che dà Anita Miller (Zooey Deschanel), al fratello William, nella brillante commedia di Cameron Crowe Almost famous (2000). Un bigliettino nascosto all'interno del celebre vinile degli Who. In effetti, è proprio ascoltando quell'album tra la luce soffusa della camera, che la vita di un adolescente cresciuto troppo in fretta cambierà per sempre. 

TOMMY uscì il 23 maggio 1969 e viene considerato una delle prime, se non la prima opera rock della storia, che gli Who faranno seguire qualche anno dopo da QUADROPHENIA. Pete Townshend elaborava da tempo tra sè e sè la trama di TOMMY, come aveva confessato in numerose interviste.

So che non mi crederà nessuno, ma io sto davvero pensando di scrivere un'opera rock che abbia per protagonista un giocatore di flipper sordo, muto e cieco. Non sto scherzando, anche se per ora è solo un'idea che ho in testa. Non c'è niente di definito.

Il contenuto è abbastanza fantasioso, se non bizzarro. La storia è quella di un ragazzo nato alla fine della prima guerra mondiale, il quale, traumatizzato dall'aver visto il padre, tornato dal fronte, uccidere l'amante della madre, diviene sordo, cieco e muto. A peggiorare la situazione subentrano le violenze sessuali da parte dello zio, gli atti di bullismo del cugino, la scoperta della droga.

Ogni cura è vana fino a quando Tommy non si scopre un "mago del flipper" e come tale ottiene notorietà e ricchezza.

La vita di Tommy torna alla normalità solo quando la madre distrugge lo specchio di casa, dietro al quale il bambino aveva assistito all'omicidio. Oltrepassando lo specchio, Tommy riacquista i sensi e inizia un percorso che lo porta a divenire una sorta di Messia in grado di liberare e curare gli altri mostrando loro il suo percorso.

Una trama stravagante? Ebbene, Pete Townshend dichiarò di essersi ispirato, nell'impostarla, agli insegnamenti del guru indiano Meher Baba (proprio quello della celeberrima Baba O' Riley). Per il resto, Townshend prese spunto dalla propria esperienza e da qualche aneddoto d'infanzia.

Qualcuno ha paragonato lo stesso Tommy al chitarrista e compositore degli Who. Tommy è un bambino ingenuo, imprigionato in una vita non sua, una vita che gli scorre attorno senza che possa fare nulla. Scoprirà poi il mezzo per comunicare con il mondo, un mezzo atipico: l'immaginazione. Se Tommy troverà il riscatto e la forza per vivere nel flipper, Pete Townshend, nato e cresciuto in una periferia londinese, li avrebbe trovati nella musica.

Come il contenuto del disco, anche la copertina è emblematica della condizione del protagonista: creata dall'artista Mike McInnerney, la cover raffigura una sorta di gabbia azzurra solcata da nuvole e colombe, dietro le sbarre della quale si scorgono i ritratti in bianco e nero degli Who. Le sbarre sono quelle che opprimono Tommy; le colombe, lo spirito e l'immaginazione del protagonista, i canali che gli permettono di evadere.

La cosa principale è che, essendo menomato in quel modo, il ragazzo percepisce le cose sotto forma di vibrazioni che trasforma in musica. Questo è quello che vogliamo creare davvero: creare quel tipo di feeling che ti fa ascoltare la musica e figurarti in mente il ragazzo, e tutto ciò che rappresenta, perché noi lo stiamo creando mentre suoniamo.

Ecco perchè ascoltare TOMMY al buio, con una candela accesa. Perchè solo così "le vibrazioni musicali" di cui parla Townshend possono rivivere, anche se sono passati più di cinquat'anni dalla sua prima uscita.

Nel 1975, lo ricordiamo, il regista Ken Russell realizzò anche un film che prendeva spunto da TOMMY. Un'opera decisamente grottesca e a tratti psichedelica, in cui a vestire i panni di Tommy compariva lo stesso Roger Daltrey, accanto ad artisti e attori del calibro di Tina Turner (Acid Queen), Elton John (straordinario giocatore di flipper), Eric Clapton, Robert Powell e persino Jack Nicholson. 

Marialuisa Miraglia

Nata negli anni sbagliati, amo guardare film in bianco e nero e sorseggiare tè caldo mentre "The Dark Side of the Moon" corre sul giradischi.

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Marialuisa Miraglia

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