Perchè Prince cambiò il suo nome in un simbolo?

Prince nacque il 7 giugno 1958. Nel 1993, cambiò il proprio nome, dichiarando di nascere una seconda volta... in un simbolo. Ecco il motivo.

Si può nascere due volte? Il celebre di Minneapolis lo fece. Il 7 giugno del 1958 nacque infatti Prince Roger Nelson. Il 7 giugno del 1993, esattamente trentacinque anni dopo, venne invece alla luce   .

Prince e    erano effettivamente la stessa persona ma, se nessuno aveva aperto bocca di fronte al primo appellativo, il secondo mandò il mondo musicale in crisi. I fan si chiesero cosa stesse a significare il cambiamento, i dirigenti della Warner Bros. dichiararono di non riuscire né a pronunciare né a scrivere quel nome. Lo chiamarono TAFKAP, "The Artist Formerly Known As Prince", poi semplicemente The Artist.

Effettivamente, Prince aveva sfidato persino la fonetica, con una mossa che «Rolling Stone» definì la "quarta mossa più audace nella storia del rock", su una lista di 25.

Le motivazioni dietro alla scelta? Sicuramente, la volontà di emanciparsi dalle catene che lo legavano alla Warner Bros. (vi abbiamo raccontato qua un'altra storica collaborazione). L'idea del musicista era infatti quella di continuare a tener fede al suo contratto con l'etichetta discografica, ma allo stesso tempo rendersi libero di distribuire nuova musica utilizzando un'altra identità, almeno fino al 16 maggio del 2000, giorno in cui Prince sarebbe rinato.

Ma perché proprio quel simbolo? 

Sono nato Prince e non volevo adottare un altro nome convenzionale. L'unico sostituto accettabile per il mio nome, e la mia identità, è stato il simbolo dell’amore, un simbolo senza pronuncia, che è una rappresentazione di me e ciò che è la mia musica. Questo simbolo è presente nel mio lavoro nel corso degli anni; è un concetto che si è evoluto dalla mia frustrazione; che è quello che sono. È il mio nome.

Prince spiegò la sua decisione con queste poche parole, lasciando intuire che questa fosse stata meditata negli anni precedenti. I primi esempi del simbolo prescelto, in effetti, si potevano già vedere sulle copertine di alcuni singoli come Let’s Go Crazy o Take Me Whit You.

L'emblema delle prime copertine, tuttavia, è solo una bozza iniziale di quello che sarebbe stato assunto poi come nome definitivo. Il cosiddetto "simbolo dell'amore" venne infatti disegnato da Mitch Monson e Lizz Luce in soli due giorni, per la cover dell'album THE SYMBOL, su richiesta dello stesso Prince.

L'icona rappresenta la congiunzione dei simboli dei generi maschile (Marte) e femminile (Venere). All'epoca, Prince sperava di lanciare le carriere di due delle sue ballerine: Tara Leigh Patrick, che divenne Carmen Electra, e Mayte, che sposò. L'emblema scelto raffigurerebbe dunque la particolare "unione" che il musicista desiderava avere con loro. 

C'è di più. Se si presta attenzione al simbolo si nota come non ci sia un perfetto equilibrio: la pergamena sulla sinistra non è perfettamente circolare e il lato destro della barra trasversale è leggermente deformato. Come un corpo umano, anche l'immagine è asimmetrica, imperfetta.

Infine, viene evocata anche una croce. È impossibile conoscere la profondità delle intenzioni di Prince, ma il simbolo dell'amore potrebbe armonizzare non solo il conflitto abituale tra uomo e donna, ma anche quello tra sesso e religione.

Come leggere il nuovo nome di Prince?

La prima teoria, comune tra i fan, era che il suo nuovo appellativo doveva essere letto e pronunciato Victor. L'ipotesi trova riscontro nel testo della canzone semi-autobiografica The Sacrifice Of Victor, traccia finale dell'album THE SYMBOL (1992).

Il disco, che si apre con la canzone My Name Is Prince termina con il verso My name will be Victor. Amen. Se prendiamo singolarmente le lettere che compongono la parola V-I-C-T-O-R, inoltre, queste, incastrate tra loro sembrano richiamare il simbolo in questione   , scritto anche O{+>.

Il musicista ha sempre smentito: "Il mio nome non è Prince e, dannazione, non è nemmeno Victor". All'epoca, inoltre, prese molto seriamente il suo cambio di nome, arrivando persino a multare chiunque lo chiamasse Prince. Per questo motivo, chi lavorava con lui lo chiamava semplicemente "Boss".

Marialuisa Miraglia

Nata negli anni sbagliati, amo guardare film in bianco e nero e sorseggiare tè caldo mentre "The Dark Side of the Moon" corre sul giradischi.

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Marialuisa Miraglia
Tags: prince

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