Pink Floyd: la storia dell’autrice di “The Great Gig in the Sky”

Quando la vide entrare negli Abbey Road Studios, a David Gilmour sembrò la "tipica casalinga bianca". Eppure, la sua collaborazione fu fondamentale per The Great Gig in the Sky. Ecco la storia di Clare Torry.

Clare Torry nasce il 29 novembre 1947 a Londra, da una famiglia borghese. La sua passione per la musica sorge negli anni di scuola, ma le è difficile esprimersi nell'ambiente rigido che la circonda. Perciò, inizia a sviluppare le sue doti canore una volta conclusi gli studi, quando le viene proposto un contratto dall'etichetta discografica Emi

Questa era la sua situazione quando, il 21 gennaio 1973, Alan Parsons la chiamò chiedendola di recarsi agli Abbey Road Studios per registrare The Great Gig in the Sky. Clare, all'epoca, conosceva a malapena i Pink Floyd, e di sicuro il gruppo non rimase particolarmente colpito dall'aspetto della donna. Gilmour rivelò:

Non ci potevamo credere quando questa donna che sembrava la tipica casalinga bianca è entrata. 

Tuttavia, non appena la Torry cominciò a cantare le cose cambiarono: "Appena ha aperto la bocca [...] è uscito fuori quel suono che ora conosciamo e amiamo". Al contrario di quello che la cantante si aspettava, i Pink Floyd le chiesero di improvvisare sulla base scritta da da Wright. 

La band mi fece sentire questa sequenza scritta dal tastierista Richard Wright. "Non cantare nulla", mi dissero. "Improvvisa". Immaginai la mia voce come una chitarra solista e mi sentii come una Gospel Mama. 

A Clare Torry non fu chiesto di interpretare un testo, ma piuttosto un concetto, quello del passaggio dalla vita alla morte. Iniziò con dei vocalizzi, che la band le chiese di allungare. Uscì dallo studio di registrazione dopo appena tre ore, con in tasca il compenso di trenta sterline. Inoltre, la cantante ricorda di aver pensato: "Questa registrazione non vedrà mai la luce!".

Non poteva sbagliarsi di più: qualche mese dopo, entrando in un negozio di musica, avrebbe visto il suo pezzo inserito nell'album THE DARK SIDE OF THE MOON. Si trattò di uno dei dischi di maggior successo della band, con 50 milioni di copie vendute e acclamato da pubblico e critica. 

Tuttavia, una sorpresa sgradita attendeva Clare Torry: nonostante il suo enorme contributo, il brano fu accreditato solo a Wright. Così, nel 2004, decise di fare causa sia alla band che alla EMI, per ottenere le royalties che le spettavano. Nel 2005, l'Alta Corte di Giustizia britannica decretò che i diritti d'autore della donna dovevano essere tutelati, e la dichiarò coautrice del pezzo. Oggi, le copie stampate da quel momento in poi riportano la dicitura Torry-Wright

Inoltre, nonostante le capacità di Clare Torry, quella fu la sua prima e ultima collaborazione con i Pink Floyd che, anche per le versioni live del brano, si servirono sempre di altre coriste. Avrebbe cantato di nuovo solo con Roger Waters, come nel 1987 durante il suo K.A.O.S. tour. 

Trovate altre curiosità sui Pink Floyd nel primo numero della nuova collana di casa Sprea «Le grandi glorie del rock», in edicola e sul nostro store online.
Ilaria Aceto

Share
Published by
Ilaria Aceto
Tags: pink floyd

Recent Posts

Il giro del mondo con i BEATLES

Grazie ad un video caricato da Vanity Fair, è ora possibile viaggiare per il mondo…

4 ore ago

E il più grande entertainer del 20° secolo è…

Un sondaggio della BBC ha decretato chi è il più grande entertainer del ventesimo secolo.…

12 ore ago

Quando un fan rubò la scena ai FOO FIGHTERS

Quella volta che Dave Grohl invitò un ragazzo sul palco insieme ai Foo Fighters: il suo…

1 giorno ago

6 cose che forse non sapevate sui Marillion | PROG

Da dove viene il loro nome? Chi erano gli How We Live e cosa impedì…

2 giorni ago

È vero che De André non concedeva interviste?

È ormai un luogo comune che De André fosse avaro nel concedere interviste, causa la…

3 giorni ago

STEVE HOGARTH, frontman dei Marillion, ci rivela i suoi artisti preferiti

Tutta la musica che Steve Hogarth, frontman dei Marillion, ha amato nella vita. Questo e…

3 giorni ago

This website uses cookies.