John Bonham e il duetto inedito con Paul McCartney

Nel settembre del 1980 moriva alla prematura età di 32 anni lo storico batterista dei Led Zeppelin, il cui ricordo, oltre alla brillante carriera, è legato a un duetto d'eccezione rimasto inedito per molto tempo. 

Nel 1980 i Led Zeppelin misero un punto alla loro leggendaria carriera, che non poteva continuare, così com'era prima, senza il loro storico batterista. John Bonham, ritenuto dalla critica musicale e dai musicisti di ogni epoca uno dei migliori batteristi della Storia, è stato trascinato via da una morte ingloriosa. Era il 25 settembre 1980 quando "Bonzo" fu trovato morto, dopo una serata tra effluvi alcolici. Da quel momento, l'iconico quartetto non sarebbe stato più lo stesso. 

Desideriamo rendere noto che la perdita del nostro caro amico e il profondo senso di rispetto che nutriamo verso la sua famiglia ci hanno portato a decidere – in piena armonia tra noi ed il nostro manager – che non possiamo più continuare così come eravamo.

Basti pensare che nelle future reunion, come quella londinese del 2007, i Led Zeppelin scelsero come batterista Jason Bonham, l'unico a poter tenere con onore le bacchette del padre.

Ma la memoria di John non si anima solo tra le avvolgenti noti della band britannica, perché c'è un brano che appartiene solo a lui. O meglio, a lui e a Paul McCartney. Sembra infatti che il celebre cantante dei Beatles fosse un autentico estimatore del talento di John e lo avesse scelto come collaboratore per un brano nel 1975.   

A quell'epoca Paul aveva da poco fondato gli Wings, con Linda McCartney e Denny Laine. E quando l'ex leader dei Fab Four incontrò Bonzo, volle il suo tocco inconfondibile nell'album in registrazione WINGS AT THE SPEED OF SOUND, in uscita nel 1976. In particolare il brano tratteggiato dal loro duetto fu Beware My Love. Qui la graffiante voce di Paul si muove lungo le dolci note della tastiera di Linda, al ritmo incalzante della chitarra di Denny e con la magia del crescendo della batteria di John.

Un'ottima combinazione, dunque, che tuttavia rimase inedita negli anni, fino all'edizione rimasterizzata del 2014. La versione originale, infatti, è suonata dal batterista Joe English e dura un minuto in più. Certo, John e Joe condividevano lunghi capelli castani e barba incolta, ma il loro tocco musicale è diverso. Nella musica di John c'era quella sfumatura che un amico molto vicino, come Robert Plant, può esprimere alla perfezione. 

La sua essenza stava in quello che non suonava, piuttosto che in quello che suonava. Era in quello che lasciava fuori. 

Francesca Brioschi

Share
Published by
Francesca Brioschi

Recent Posts

Quando Freddie Mercury scrisse “Killer Queen” in una notte | CLASSIC ROCK

Scritta per essere inserita nel terzo album dei Queen, "Killer Queen" si rivelò da subito…

14 ore ago

Quando De André superò i Led Zeppelin nelle classifiche

De André costruì un concept album sul tema dei vizi e delle virtù. E sbancò…

21 ore ago

E cosa c’entra Beyoncé su «Classic Rock»?

"Vi consiglio di ascoltare COWBOY CARTER di Beyoncé, magari fra un Metallica e un Pink…

2 giorni ago

Fuori oggi l’attesissimo numero di CLASSIC ROCK

Finalmente in edicola e online, il nuovo numero di CLASSIC ROCK con in copertina la…

3 giorni ago

Esce oggi il nuovo numero di VINILE

In copertina Fabrizio De Andrè, con i 60 anni di “Marinella”, e poi Claudio Lolli,…

3 giorni ago

Freddie Mercury, Elton John e Rod Stewart avrebbero potuto formare un gruppo

Domani esce il nuovo numero di Classic Rock! Ed ecco come tre delle personalità più…

4 giorni ago

This website uses cookies.