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Cosa pensavano i Deep Purple di PERFECT STRANGERS?

Se tornassimo al 1984 potremmo assistere a un attesissimo ritorno sulle scene: quello dei Deep Purple nella formazione Mark II, con Gillan, Blackmore, Glover, Lord e Paice.

Pubblicare un album di ritorno è sempre una scommessa con se stessi, una sfida all’artista che si era e a quello che si vuole dimostrare di essere. Perché di questo si tratta: di provare ai vecchi fan che sì, ne vale ancora la pena.

E questa era la sfida anche per i Deep Purple, che erano rimasti in silenzio per quasi un decennio. Quando venne il momento di crederci ancora, i tempi erano cambiati: insomma, dieci anni nel mondo della musica (e soprattutto in quegli anni, tra il 1970 e il 1980) erano tanto, quasi tutto, quasi troppo. Come potevano i Deep Purple inserirsi in un mondo musicale così diverso?

Tra le prime reazioni dei fan ci fu dunque cautela. Ma c’era ancora fiducia. Il batterista Ian Paice era ottimista, e in un’intervista raccontò di come una delle domande che gli erano state poste più di frequente era “Perché i Deep Purple non tornano insieme?”. E più passava il tempo, più non sapeva cosa rispondere. Quando finalmente si riformò la band, tutto sembrava essersi riallineato. Anche Roger Glover, che per anni era stato contrario a una reunion, percepì la vecchia chimica che li aveva uniti.

Con il senno di poi, potremmo definire PERFECT STRANGERS come uno dei lavori più interessanti dei Deep Purple. Ian Gillan si sbilanciò:

PERFECT STRANGERS è il miglior album che abbiamo mai fatto, se lo suono una volta devo suonarlo 40 volte. Davvero, ne sono molto orgoglioso. […] Non avrei mai pensato di essere più orgoglioso di un album di FIREBALL - ma PERFECT STRANGERS lo è.

Per Ian Gillan tornare con i Deep Purple fu un sollievo: poco prima aveva registrato con i Black Sabbath l’album BORN AGAIN, che aveva trovato sensazionale, ma di cui aveva odiato il mixaggio.

Ritchie Blackmore aveva sperato in un ritorno di fuoco (forse come fu quello di 90125 per gli Yes). Per lui, PERFECT STRANGERS fu semplicemente il giusto accordo, un grande risultato finale.

Claudia Marzetti

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Claudia Marzetti

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