Il 1982 fu un anno di transizione per il celebre gruppo heavy metal britannico. Dopo il successo di COME AND GET IT (1981), il mastermind della band, David Coverdale, cominciò a pensare in chiave americana, volendosi allontanare parzialmente dalle note blues con cui lui e i suoi colleghi avevano esordito.
Quando frontman e musicisti si trovarono in disaccordo da un punto di vista stilistico, la tensione esplose. Per questo SAINTS & SINNERS, il quinto album in studio della band, ebbe una genesi particolare.
Fu l'ultimo disco sotto l'egida del Serpente Bianco per il chitarrista Bernie Mardsen, il bassista Neil Murray e il batterista Ian Paice. Soprattutto, l'addio di quest'ultimo fece una grande presa sul tastierista Jon Lord, che per un attimo pensò di lasciare la band in quel frangente, ma poi rimase.
In un primo momento, si allontanò dalla formazione anche il chitarrista Mick Moody, che però rientrò poco dopo accanto ai nuovi colleghi. Perchè questo vecchio gruppo, forgiato in gran parte sui membri originari della band, si trovò solo a registrare l'album in studio. Undici mesi dopo, quando il disco uscì il 20 novembre 1982, a suonarlo c'era una nuova formazione.
L'unico membro stabile rimase David Coverdale, che si apprestò a costruire una nuova band. In un primo momento pensò al leggendario Jimmy Page come nuovo chitarrista, sull'onda di creare un supergruppo votato a grandi nome del rock. Ma, al ritorno di Moody, si accostò l'ingresso di Meg Galley, che sarebbe rimasto con gli Whitesnake, dando il suo importante contributo sui testi.
In particolare, l'originalità del disco si deve anche a lui e all'idea di Coverdale di collocare la voce del collega in baking vocals sullo sfondo. Alla batteria subentrò invece il pirotecnico Cozy Powell. Così, con questa nuova formazione, i serpenti albini intrapresero un tour europeo di grande successo.
E pensare che all'epoca fu una sorpresa, in quanto tutti si aspettavano che la nuova formazione sarebbe esplosa. Invece, gli altri Whitesnake dimostrarono di sapersi muovere bene insieme e furono scelti come headliners per il Monsters of Rock del 1983, con un risultato brillante. Certo, quella formazione non avrebbe avuto vita lunga ma, nonostante il cambio in corsa, SAINTS & SINNERS è un bell'album, armonioso, unitario e coeso, in perfetto stile Whitesnake, guidato dalla best track Here I Go Again. Oltre a questa, emergono pezzi del calibro di Young Blood e Crying In The Rain, che infiammano l'intera composizione.
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