A far scattare la scintilla fu un annuncio appeso alla bacheca scolastica. Larry Mullen all'epoca aveva 14 anni e un obiettivo ben preciso: formare una rock band, di cui lui sarebbe stato batterista. All'annuncio audace risposero tre ragazzini: David Evans (15 anni), Adam Clayton e Paul Hewson (entrambi di 16 anni).
Paul Hewson venne ribattezzato Bono e quel soprannome sarebbe rimasto per tutta la vita. Voci collegano l'idea al nome di un negozio di apparecchi acustici in una delle vie centrali di Dublino; altre la riconducono alle parole latine "Bona vox", che avrebbero indicato il talento vocale del ragazzino.
No. Il nome "U2" arrivò solo dopo altre proposte: Feedback e Hype furono i primi nomi della band. U2 fu scelto in memoria di un aereo spia americano, abbattuto il 1° maggio 1960, mentre era in missione di spionaggio in Unione Sovietica. Bono ha confessato più volte di preferire l'originale Feedback a U2.
I Will Follow. Il cantante la scrisse per la madre dopo la sua scomparsa nel 1974. Questo brano è uno dei più suonati ai concerti degli U2.
La canzone fu scritta in memoria di un episodio sanguinoso: il 30 gennaio 1972 tredici manifestanti disarmati furono uccisi a colpi di arma da fuoco dai paracadutisti dell'esercito britannico. I 13 manifestavano contro la politica britannica di internamento dei sospetti nazionalisti irlandesi.
Si tratta di Peter Rowan, il fratello minore di Derek "Guggi" e Trevor "Strongman" dei Virgin Prunes. Inoltre, David Evans (The Edge) è il fratello minore del chitarrista dei Prunes. Questi ultimi erano un gruppo post punk molto amato da Bono.
Gli U2 sono il secondo gruppo (dopo i Rolling Stones) a incassare di più: la band irlandese ha guadagnato 735 miliardi di dollari tra il 2000 e il 2009.
Bono si è sempre impegnato politicamente, come il resto della band. Nonostante questo, i testi della band sono stati accusati di essere spesso vaghi, privi di riferimenti storici che appoggino le posizioni della band. In più, diversi episodi li hanno condannati alla gogna, come lo spostamento, nel 2006, di parte del patrimonio multimilionario nelle Antille Olandesi. Subito la band, sempre schieratasi contro le politiche liberiste del governo irlandese, venne accusata di incoerenza. Dopo la morte di Nelson Mandela, Ozzy Osbourne dichiarò “Non mi immischio con la politica, lascio che sia Bono a farlo”.
Una stravaganza è l’amore di Bono per il suo cappello: un giorno lo lasciò a Londra, mentre la band era in trasferta, e pur di non suonare senza Bono pagò cica 1700 euro per farselo spedire con un volo, e poi in taxi dall’aeroporto all’hotel.
La serie TV americana The Simpsons ha ospitato innumerevoli volte personaggi politici e artisti reali nel suo mondo giallo. Gli U2 non sono sfuggiti alla caricatura nell’episodio Spazzatura per titani.
La spettacolare e immersiva opera Rock di STEWART COPELAND, con IRENE GRANDI e alcuni brani…
Freddie Mercury era una persona meravigliosa che ha lasciato un segno in chiunque incontrasse. Ecco…
Gli YES annunciano finalmente i nuovi appuntamenti che li riporteranno in Italia fra cui la…
Al TAM Teatro Arcimboldi Milano, il 27 maggio, arrivano i BLACK CROWES per la loro…
L’editoriale di Michele Neri dedicato ai lettori di VINILE: che fine ha fatto il senso…
Scritta per essere inserita nel terzo album dei Queen, "Killer Queen" si rivelò da subito…
This website uses cookies.