L’ex dei Pantera, ora nei Down e Superjoint, Philip Anselmo, ha parlato dell’ultima volta in cui ha visto Lemmy dei Motorhead durante una recente intervista per il podcast Fantasm.
“Abbiamo suonato insieme ad un festival, e voleva vedermi. Ovviamente sono andato da lui per parlare con l’icona che avevo conosciuto. Mi aveva sempre detto, (sempre, sempre, sempre), soprattutto quando ero giovane, che la musica, la tua vita da musicista e la tua popolarità, sono qui esattamente come non lo sono. E’ un attimo fugace, un flusso e allo stesso tempo un riflusso. Ci saranno momenti nella carriera, in cui sarò frainteso, sarò popolare, forse. E così è stato quando ero nei Pantera. E in quel momento, Lemmy mi disse ‘Sai, quello che state facendo voi ragazzi, non è davvero suonare, non per le mie orecchie, è così diverso da quel che facciamo‘, in quel momento pensai soltanto che non era poi così diverso. Adesso, con una visione più ampia e col senno di poi, posso vedere davvero che la musica è un flusso e un riflusso, proprio come mi disse Lemmy, e più sei parte di band diverse, più hai di fronte folle sempre più grandi e diverse fra loro, più avrai tutta quella merda.”
“L’ultima volta che lo vidi, ripensammo a quel momento e ci fumammo una sigaretta insieme. Lemmy era molto, molto reale e coi piedi per terra. Però durante gli ultimi spettacoli era infelice, provava un sacco di dolore ma non voleva comunque lasciare il palco. Odiava il dolore, ma amava di più il palco. E cerco di rifarmi a lui.”
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