Sin dalla fondazione dei Rolling Stones, nel 1962, Keith Richards ha imbracciato la sua Fender Telecaster a cinque corde, facendo del motto "cinque corde, due dita e uno stronzo" il suo grido di battaglia. Un'icona di tale portata non si costruisce sul solo e innegabile talento musicale, ma anche su una traccia estetica che possa imprimersi con forza nell'immaginario collettivo. E in questo Keith non si è mai tirato indietro, con i suoi indimenticabili cappelli a tesa larga, i foulard in seta, gli anelli vistosi e quegli occhiali extralarge. Come il buon vino, più invecchia e più Richards migliora il suo sapore stilistico.
La sua vita potrebbe essere richiusa in un vaso di Pandora pronto a esplodere. Perché è questa l'impronta musicale che l'artista ha dato alla sua band: una chitarra collegata a un amplificatore che ne scarnifica tutta la potenza intrinseca. E si tratta di una vera e propria dichiarazione d'intenti, votata al superamento dei propri limiti corporei, verso un'estensione di spirito e anima in musica. Dunque, l'immagine di Richards non può che riflettersi su due film che valicano la parola "confine".
Stiamo parlando del terzo e quarto film della celebre saga Pirati dei Caraibi, intitolati rispettivamente Ai confini del mondo (2007)e Oltre i confini del mare (2011). Qui Richards veste i panni dell'affascinante Capitan Teague, il misterioso padre del Capitan Jack Sparrow. Se è sempre stato nominato in memorie d'infanzia nei primi due film, ora il pirata padre risorge dalle ceneri nelle vesti di Keith Richards. E chi meglio di lui poteva impersonare un pirata, dato che il musicista ha infiorettato le sue giornate a colpi di Marlboro e Jack Daniels. Non solo, ma lo scenario caraibico rievoca quel celebre episodio in cui il chitarrista è caduto da un albero di palme. E sicuramente gli Alestorm, iconica band scozzese pirate-metal, sarebbero contenta di cantare le sue gesta.
Forse invece la figura di padre non si addice a pieno alla biografia di Keith, dato che il rapporto con la sua figura paterna non è stato idilliaco. Così è giusto citare un altro surreale momento in cui Richards si è letteralmente sniffato le ceneri del padre. E le sue parole sono state: "A mio padre non sarebbe importato, non gliene fregava di un cazzo". Una provocazione scherzosa, che però accompagna un velo di amara verità.
Nonostante con i suoi figli Keith sia un padre diverso, per Jack Sparrow rimane sempre una presenza avvolta nel mistero. Ma è stato proprio il suo celebre interprete, Johnny Depp, a chiamare Richards nel cast nel 2006, dopo essersi incontrati anni prima a una cena a casa di Marlon Brando.
Si dice che Keith non sapesse neanche chi fosse il pluripremiato attore hollywoodiano, ma che l'esclusività della cena fosse data dalla presenza di Edward Mani di Forbice. Così quell'incontro ha sancito un sodalizio artistico, contando che Depp aveva reso Richards la sua principale ispirazione per la costruzione di Sparrow.
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