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6 cose che (forse) non sapevate su David Gilmour dei Pink Floyd

Cosa si nasconde dietro l'aura iconica dell'ex chitarrista dei Pink Floyd? Da polistrumentista, ad attivista, fino a cittadino onorario di Pompei, conosciamo meglio David Gilmour in 6 curiosità.

C'era una volta un artista di strada

Nel 2006, in un concerto solista in Piazza San Marco a Venezia, l'eclettico chitarrista David Gilmour ha invitato sul palco un artista di strada, Igor, suonatore di bicchieri, per accompagnarlo sulle note della celebre Shine On You Crazy DiamondSi tratta di un gesto simbolico, non solo per la portata leggendaria della canzone, dedicata all'amico Syd Barrett, ma anche per un calco esperienziale. Sembra infatti che Gilmour, prima di unirsi ai Pink Floyd, abbia suonato in Francia e Spagna come artista nomade, per poi tornare in Inghilterra nel 1967. Un'esperienza di vita sicuramente catartica, anche se gli costò un ricovero per malnutrizione

L'amicizia con Syd Barrett

E dato che abbiamo citato il Diamante Pazzo, non possiamo che rievocare il suo mistico rapporto di amicizia con Gilmour. I due si conobbero a 14 anni alla scuola d'arte e, nonostante Syd fosse più piccolo d'età dei suoi compagni, dimostrava già un ingegno un estro creativo incomparabili, che conquistarono il chitarrista. Ma il crescente abuso di droghe di Syd lo portò a un funambolico e instabile atteggiamento, principalmente sul palco con i Pink Floyd, dove Gilmour doveva sempre coprire i suoi accordi sbagliati e gli improvvisi blackout. Fino al giorno in cui la band non passò a prenderlo in macchina per un concerto all'Università di Southampton, nel 1968. Dolorosamente, il loro rapporto con il giovane e originario Syd si chiudeva lì.

Pazzo come...Roger Waters

Ma un'altra importante amicizia tratteggia la storia di Gilmour. Stiamo parlando del carismatico bassista e cantante Roger Waters, prima che la sua dittatura sui Pink Floyd, come viene descritta, sfregiasse il rapporto tra i componenti. Torniamo dunque ai tempi antecedenti al 1984, quando Gilmour e Waters entravano di soppiatto nello stadio di Highbury per vedere giocare l'Arsenal, senza essere riconosciuti, dato che il loro volti non comparivano sulle copertine dei dischi. C'è poi un comico e pericoloso episodio del 1970, in Arizona, quando Waters sfidò l'amico a sfondare la vetrina di un ristorante affollato con la sua moto. E Gilmour non ci pensò due volte, distruggendo la sua Harley Davidson durante l'irruzione.

La passione emulativa per Jimi Hendrix

Ma l'unica eterna e fedele amica di Gilmour è la sua magica Fender, che lo ha accompagnato in un'intera carriera musicale. E, come ogni chitarrista esordiente, il giovane David ha trovato un suo idolo da imitare. Nientemeno che Jimi Hendrix che, negli anni Sessanta, scriveva le regole dello strumento a corde, ipnotizzando un'intera generazione. Così Gilmour sviluppò per lui una vera passione emulativa tanto che nel 1971, per l'album MEDDLE dei Pink Floyd, il musicista utilizzò lo stesso pedale wah wah di Hendrix, volendo riprodurne la tecnica, che spicca in EchoesParadossalmente, l'opera si colloca poco dopo la morte dell'iconico chitarrista, il 18 settembre 1970

Non solo la chitarra

Tuttavia, lo spirito musicale poliedrico di David lo ha portato a esplorare nuovi orizzonti musicali. Per questo l'artista suona 14 strumenti oltre alla chitarra: steel guitar, basso, mandolino, banjo, batteria, percussioni, sintetizzatore, tastiere, organo, pianoforte, armonica a bocca, cümbüş, sassofono. Tale capacità camaleontica, unita a un importante apporto compositivo e testuale, gli hanno conferito nel 2003 la nomina di Commendadore dell'Ordine dell'Impero Britannico. Ma Gilmour ha anche un'altra intrepida passione oltre alla musica: l'aviazione. Così ha fondato una sua compagnia aerea, la Intrepid Aviation, accompagnata da un ricco museo di aerei d'epoca. Tuttavia quando divenne un impegno economico più di un semplice hobby, fu costretto a venderla

David Gilmour: cittadino onorario di Pompei

Chiudiamo con una vera chicca dal sapore italiano. Ebbene sì, nel 2016, a 45 anni di distanza dal trascendentale concerto dei Pink Floyd a Pompei, Gilmour è stato nominato cittadino onorario dello storico sito campano. Per festeggiare si è esibito di fronte a 2500 persone su quello stesso palco che l'aveva visto protagonista nel 1972. L'iconico live è stato poi ripreso dal regista Gavin Elder, che ha dato vita al documentario David Gilmour: Live At Pompeii. Un omaggio poetico e simbolico per ricordare, ancora una volta, il peculiare tocco del musicista e il lascito testamentario della sua band. 

Francesca Brioschi

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