All'inizio degli anni Sessanta, una celebre fotografia immortalò i Rolling Stones nel distretto Chelsea di Londra. I musicisti apparivano come collegiali ribelli, con giacche a quadretti, pantaloni abbinati stretti e cravatte nere. Una gioventù ancora ispirata allo stile elegante, ma indomabile di Chuck Berry e asservita a un rhytmn 'n blues distintivo. I Rolling Stones erano ancora poco più che adolescenti, in corsa verso un successo febbricitante e connaturati a vestire il contraltare stilistico dei Beatles. Loro dovevano incarnare i musicisti brutti, sporchi e cattivi, ma con l'innata eleganza che li ha sempre definiti.
Tutti indossavamo gli stivaletti Beatles. La prima volta che guadagnammo abbastanza contanti corremmo in un paio di negozi a comperare nuove chitarre e stivaletti Beatles.
Così il chitarrista Keith Richards ricorda il primo approccio alla moda della band, con quegli stivaletti con elastico resi iconici dai Fab Four. E a Londra, tra Carnaby Street e King's Road, tutti i giovani del reticolo culturale e sociale dello Swinging London si aspettavano di trovare un certo stile tra le vetrine dei negozi. Le band non erano solo importanti simboli musicali ma, attraverso il rock 'n roll, comunicavano un peculiare modo di vestire. Tutti volevano le giacche dei Beatles e i completi a tinta unita dei primi Rolling Stones. Erano vestiti italiani, di buona fattura e la band, anche attraverso programmi televisivi giovanili, ispirava il pubblico a vestirsi come loro.
Per questo nel 1965 l'industria di cravatte chiese aiuto ai Rolling Stones. Con un editoriale della rivista «Taylor And Cutter», datato 19 marzo, si invitava la band a indossare le cravatte. Un'emblema di classe, simbolo delle uniformi studentesche e degli uomini d'affari, che però stava cadendo in disuso con le nuove mode provocatorie e libertine. L'imprenditoria delle cravatte era quindi in crisi e solo i paladini della musica più amata dai giovani potevano riportarle in auge. Tuttavia la risposta di Mick Jagger alla richiesta fu chiara e coincisa. E anche parecchio divertente.
Il problema con una cravatta è che potrebbe penzolare nella zuppa. È anche qualcosa in più a cui un il fan può attaccarsi quando cerchi di entrare e uscire da un teatro.
E non possiamo biasimare il frontman dei Rolling Stones, che aveva visto il suo gruppo scalare i primi timidi 50 fan ai concerti verso centinaia di ammiratori sfegatati fuori dai locali. Inoltre, Jagger aggiunse che alla fine di ogni cravatta si sarebbe potuto inserire un portamonete per creare una nuova generazione di "vecchi gobbi". Insomma, il messaggio era d'effetto e anche velato di quell'ironia inglese che ha reso celebri i Beatles. Nonostante quindi i Rolling Stones fossero sinceramente dispiaciuti per la crisi economica delle industrie di cravatte, non avrebbero cambiato il loro stile mutaforme.
La band è infatti considerata come quella che più di tutti ha trasformato il suo stile negli anni. Non solo, ma ha anche creato una pura immagine rock 'n roll, energica, selvaggia, ribelle. E se David Bowie ha rappresentato l'ultimo camaleonte nella moda del periodo, i Rolling Stones hanno comunque scritto un cambiamento epocale. Addio completi e cravatte e benvenute maglie girocollo con tanto di giacche in jeans e di pelle. Questa è la nuova rivoluzione firmata da Satisfaction e destinata ad accompagnare le immagini indelebili di Jagger e Richards ancora oggi. Secondo l'istrionico cantante non bastavano più un amplificatore e dei blue jeans per far colpo.
Vuoi essere nuovo, vuoi essere accattivante e allo stesso tempo elegante, ma allo stesso tempo pazzo, perché sei sul palco.
Così continua Jagger. E non passa troppo tempo dato che, nel 1969, in un'esibizione a Hyde Park, il frontman si presentò con un mini vestito dalle fattezze vittoriane e un paio di pantaloni stretti, rigorosamente total white. Accanto a lui lo stesso Richards vestiva una morbida camicia bianca, senza cravatta. Perché era l'epoca della celebre boutique londinese Granny Takes A Trip, dove si affermano giacche e camicie floreali e psichedeliche, anche vestite dagli Who. La moda abbracciava a tutto corpo la summer of love e i suoi naturali eredi. Le cravatte, quindi, tornavano nei cassetti domestici.
Al TAM Teatro Arcimboldi Milano, il 27 maggio, arrivano i THE BLACK CROWES per la…
L’editoriale di Michele Neri dedicato ai lettori di VINILE: che fine ha fatto il senso…
Scritta per essere inserita nel terzo album dei Queen, "Killer Queen" si rivelò da subito…
De André costruì un concept album sul tema dei vizi e delle virtù. E sbancò…
"Vi consiglio di ascoltare COWBOY CARTER di Beyoncé, magari fra un Metallica e un Pink…
Finalmente in edicola e online, il nuovo numero di CLASSIC ROCK con in copertina la…
This website uses cookies.