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Vinile: 7 curiose copertine interattive del rock

Le copertine dei vinili hanno un forte potere attrattivo ed estetico, e a volte, nelle edizioni originali a tiratura limitata, si accompagnano a un packaging interattivo che conquista i collezionisti. Scopriamo 7 iconici esempi nel rock. 

THE VELVET UNDERGROUND & NICO (1967)

Quando la cantante tedesca Nico si affianca ai Velvet Undergorund di Lou Reed e John Cale, affiora un album di debutto di rara bellezza, che gode della produzione e del design di Andy Warhol. Il re della Factory, infatti, pensa all'iconico artwork del banana album che, nella sua versione originale, si presta all'interattività. Sulla front cover è quindi apposta una buccia di banana adesiva che, se staccata, rivela una banana rosa. Un trucco di provocazione, accompagnato dalla scritta Peel Slowly And See (Sbucciare Lentamente e Vedere). 

LED ZEPPELIN III (1970)

Prima del conturbante ed esoterico LED ZEPPELIN V (1971), la band si affidò a una copertina tra psichedelia e pop art nel suo LED ZEPPELIN III (1970). Non a caso questo vinile è una vera chicca da collezione, poiché il disco sottoposto alla cover è un connubio ipnotico di numerose piccole immagini.  Facendolo rotare, quindi, dalla copertina traforata affiora una policromia di icone sempre nuove, che emergono sullo sfondo bianco della front cover.

STICKY FINGERS (1971)

Quattordicesimo album dei bad boys londinesi, STICKY FINGERS (1971) è una leggenda in tutte le sue sfaccettature. Non solo per hit del calibro di Brown Sugar e Wild Horses, ma per l’originalissimo packaging pensato da Andy Warhol. Ancora una volta, quindi, il pioniere della pop art dà il proprio tocco iconico a una band.  In questo caso sono i Rolling Stones, la cui prima versione del vinile prevedeva una vera zip incorporata negli stretti jeans del modello fotografato, Joe Dallesandro. Con tanto di slip di cotone nascosti sotto! Un invito accattivante e stuzzicante, come le movenze di Mick Jagger.

SCHOOL'S OUT (1972)

Sulle note della dirompente ed esplosiva title track, SCHOOL’S OUT propone un artwork d'esordio di inedita originalità. La Warner Bros sceglie infatti l’artista Craig Braun -  vincitore di un Grammy per il miglior packaging nel 1972 con TOMMY degli Who -  per creare un pacchetto artistico scolastico. Qui la front cover si trasforma nella superficie di un banco scolastico, sfregiato dai graffiti, mentre dalla back cover sono estraibili le gambe del tavolino. La versione originaria comprendeva anche la riproduzione in tessuto di un paio di mutande da donna per coprire il disco. Uno scrigno pieno di sorprese, insomma. 

SPEAKING IN TONGUES (1982)

La cover del quinto album dei Talking Heads, creata dal frontman David Byrne e dall’artista Robert Rauschenberg, trasuda la genialità artistica di LED ZEPPELIN III. La verve estetica si imprime sul disco, affidato al processo di stampa a tre colori, con strati separati di giallo, ciano e magenta. Questi dipingono tre diverse immagini: un'auto distrutta, un cartello autostradale e una camera da letto che però sono decomposte. Se ruotate, danno origine a varie combinazioni iconografiche. Come ha osservato Byrne: "non si potrebbero mai vedere tutte le immagini a colori contemporaneamente, poiché Bob aveva mischiato perversamente le separazioni"

RETRO ACTIVE (1993)

Un gioco di sguardi e percezioni inganna e affascina lo spettatore di RETRO ACTIVE (1993). La perla della Mercury Records, firmata Def Leppard, punta infatti sull’illusione ottica per giocare con l’immaginazione. Se vista da vicino, la cover mostra un’elegante donna affacciata allo specchio della sua toeletta da camera, che richiama TWILIGHT ZONE degli Iron Maiden. Tuttavia, se guardata da lontano, lascia affiorare un conturbante teschio in chiara evocazione heavy metal. 

THE 2ND LAW (2012)

La seconda legge della termodinamica e l’intelligente gioco di trasferimento del calore sono i punti di forza di THE 2ND LAW (2012). Non a caso, il titolo scelto dai Muse per il loro sesto album evoca già una funzione interattiva, plasmata su una bellissima copertina. Questa mostra i circuiti del cervello in colorati filamenti a neon su sfondo nero. Una percezione visiva fortemente ammaliante, alfiere di un'arte dalla sinfonia digitale. Tuttavia il packaging si rivela inedito nella sua natura termosensibile, che cambia colore con l'innalzamento della temperatura.

Francesca Brioschi

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