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Il mondo del metal si esprime su Senjutsu degli Iron Maiden

Sono molte le band che, negli anni, sono state influenzate dall’inconfondibile stile della band di The Trooper. Cosa pensano, quindi, i massimi esponenti del metal del grande ritorno discografico dei Maiden?

Dura circa 82 minuti SENJUTSU, album da brivido con cui gli Iron Maiden hanno, ancora una volta, travolto la scena metal. A quasi mezzo secolo dal loro esordio, i membri del gruppo si professano instancabili con un disco adrenalinico, in cui ogni traccia è all’ultimo respiro. Di recente, le penne di Metal Hammer si sono chieste cosa pensino i principali protagonisti del metal contemporaneo del ritorno discografico dei loro beniamini. Di seguito, abbiamo riportato le loro parole.

Herman Li, Dragonforce

Il mitico chitarrista dei Dragonforce ha rivelato quanto viscerale il suo rapporto con l’opera degli Iron Maiden sia, affermando quanto segue: “Ho iniziato ad ascoltare gli Iron Maiden nel 1988. Trovo straordinario come i loro album del passato, così come quelli più recenti, abbiano fatto da colonna sonora alla mia vita. Non sorprenderebbe nessuno sentirmi dire che gli Iron Maiden, per me, sono la migliore band metal di tutti i tempi. Per un fan della vecchia guardia come me, SENJUTSU era esattamente ciò che cercavo. Un mucchio di melodie, interpretazioni fantastiche e, ovviamente, strabilianti assoli di chitarre. Alla fine, se non ti piacciono queste cose, allora non ti piace l’heavy metal”.

Oscar Dronjak, Hammerfall

“Per i fan degli Iron Maiden, c’è molto da farsi piacere in questo nuovo disco, specie pensando al fatto che, al momento, sono forti come non mai. In molti modi, possiamo vedere SENJUTSU come il continuo del disco precedente, THE BOOK OF SOULS. Con una durata di 81.53 minuti divisa per dieci tracce, SENJUTSU sa mettere molta pressione sulla soglia dell’attenzione dell’ascoltatore. Non ci sono veri standout in questo disco. Ogni canzone contiene una moltitudine di fattori inconfondibili dell’opera dei britannici. SENJUTSU è un grande album degli Iron Maiden, ma può essere di difficile ascolto per parecchie persone. Per me, singoli come Stratego sono stati sensazionali sin dall’inizio. Comunque, credo che quest’album rivelerà moltissimi segreti musicali man mano che lo si ascolta. Personalmente, non vedo l’ora di scoprirli tutti”.

Erlend Hjelvik

Erlend Hjelvik ha, dal canto suo, fornito un’approfondita analisi del nuovo disco degli Iron Maiden, spiegando: “L’album si apre con una traccia dal flavour mesopotamico, dalle ritmiche particolarmente marcate che, con prepotenza, spinge l’ascoltatore a rimanere seduto e godersi l’opera integralmente, senza distrazioni. Si sposta, poi, in Giappone, con le atmosfere di Stratego, che mi hanno riportato alla mente le colonne sonore degli anime degli anni ’80.

Kudos vuole essere l’eccellente tributo di Bruce al gioco omonimo, mentre The Writing On The Wall, con le sue chitarre estremamente melodiche, rappresenta ciò che vorrei i Maiden approfondissero, nonostante sia sicuro abbiano rubato un vecchio riff dei Kvelertak per comporla. Days Of Future Past si contraddistingue per la sua melodia oscura, mentre Death Of The Celts mi ha dato un colpo al cuore grazie alla sua intro magica, tipica del metal mitologico. Sono davvero impressionato da SENJUTSU, credo sia un album incredibile”.

Roel Van Helden, Powerwolf

“Il primo disco che comprai quando ero un giovane fan del metal, a 11 anni, fu proprio FEAR OF THE DARK degli Iron Maiden. Non posso, quindi, non ammirare SENJUTSU. Bruce Dickinson si affida totalmente alla batteria nella title track e non posso non notarlo da batterista. Credo che il suo connubio con le pelli sia sensazionale! L’intera produzione del disco è organica e naturale.

Lost In A Lost World mi ricorda i dischi da solista di Bruce, e credo sia una gran cosa. Quegli album sono poco apprezzati, secondo me. Days Of Future Past è lunga solo quattro minuti ed è una rarità per i Maiden. La band ha sperimentato molto con questo disco, pur rimanendo al 110% fedele a sé stessa. Sono davvero felice di questo disco”. Ricordiamo, che nel 2022 i Powerwolf suoneranno in supporto ai Maiden. Van Helden, quindi, ha rivelato di sperare con tutto se stesso di riuscire ad incontrare e conoscere i suoi eroi.

Brian Slagel, Chairman

Ha espresso il suo amore per i Maiden anche Brian Slagel che, sulla band di Fear Of The Dark, ha speso solo parole d’encomio: “Sono il mio gruppo preferito in assoluto. Fui un grande fan di THE BOOK OF SOULS e The Red And The Black è tra le mie canzoni degli Iron Maiden preferite. Questo disco mi ha preso molto. SENJUTSU migliora ad ogni ascolto. La prima volta che l’ho sentito mi è piaciuto, ma non ero sicuro di quanto. Ora, dopo il quinto ascolto, posso dire di esserne molto coinvolto.

Mi piacciono tutte le canzoni e Stratego, The Parchment ed Hell On Earth sono le mie preferite finora. Mi rende felice, da fan, sapere che questa band sia ancora in grado di creare musica a questi livelli dopo tutto questo tempo. SENJUTSU è un album lungo e, per questo, c’è bisogno di prendersi del tempo per goderselo. I testi e la composizione, però, rispecchiano completamente il loro stile e, per questo, risultano assolutamente incredibili. Lunga vita a Eddie e agli Iron Maiden!”.

Claudio Pezzella

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Claudio Pezzella
Tags: iron maiden

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