Robert Cray chiude la sua amicizia con Eric Clapton dopo 35 anni

Di recente, il bluesman Robert Cray ha espresso il suo disappunto per le opinioni di Eric Clapton sui vaccini e la pandemia, ponendo fine alla loro amicizia. 

Parlando al Washington Post, Robert Cray ha rivelato di aver reputato "umiliante" la canzone di protesta del collega e, ormai, non più amico, Stand And Deliver, incisa insieme a Van Morrison, anch'egli scettico riguardo al lockdown. Cray ha scritto a Clapton per cercare un chiarimento, invitandolo a mettere in discussione il paragone che, nel testo del brano, fa tra schiavitù e quarantena. A partire da qui, i rapporti tra i due si sono incrinati, fino a raggiungere un punto di non ritorno.

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La fine dell'amicizia tra Cray e Clapton 

Pare che il colpo di grazia per l'amicizia tra Eric Clapton e Robert Cray sia arrivato quando il governatore del Texas, Gregg Abbott, ha condiviso una sua foto insieme a Slowhand e Jimmie Vaughan. Il politico è famigerato per le sue misure lascivie durante la pandemia, per la sua posizione avversa ai matrimoni gay e per l'inasprimento delle leggi che regolano l'aborto nello stato americano. 

Parlando della foto e del comportamento di Clapton, Cray si è così espresso:

Ho ripetuto a me stesso di non aver bisogno di avere una conversazione con lui. Io non sarei riuscito, al suo posto, ad associarmi ad una persona così estremista ed egoista. Abbiamo iniziato a suonare un tipo di musica che, quando partimmo, non era adatta a chi voleva sfondare. Conquistammo comunque una certa notorietà e mi sta bene, ma di certo non ho bisogno di avere rapporti con Eric Clapton per continuare a fare musica

I colleghi di Slowhand sul suo comportamento 

Le opinioni controverse di Eric Clapton e il suo comportamento negli ultimi tempi, hanno molto preoccupato anche alcuni dei colleghi con cui ha collaborato di più. Il batterista Jim Keltner che conosce Slowhand da mezzo secolo e ha suonato su sei dei suoi album ha detto:

Nessuno, a parte Eric stesso, sa perché si stia comportando in questo modo. Siamo tutti sulla stessa barca, non riesco a spiegarmelo. Credo che sia qualcosa che l'ha sopraffatto. Sto sperando e pregando che riesca a trovare il modo di uscirne o, comunque, di non ingigantire la cosa al punto da interferire con la sua musica.

In molti ricorderanno, del resto, la presa di posizione presa dal chitarrista all'inizio del 2021 di non suonare in luoghi dove il green pass fosse obbligatorio poiché, a detta sua, esso avrebbe rappresentato una forma di discriminazione nei confronti degli spettatori. 

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