Il lascito inestimabile di Jimi Hendrix continua a spingere moltissimi giovani e non solo ad imbracciare la sei corde. Non solo, il suo spirito continua a vivere attraverso i tributi dei musicisti, di tutte le età e provenienti da ogni angolo del mondo, che replicano le sue tracce con trasporto e nostalgia per un'epoca che, in molti, non hanno avuto l'occasione di vivere. Gli artisti più famosi, poi, hanno, spesso, reinterpretato i brani del guitar god in maniera particolarmente riuscita. In questa classifica, vi presentiamo le 10 migliori cover di Jimi Hendrix.
La passione con cui Steve Lukather si lancia nell'esecuzione della traccia travolge anche i più scettici: una rivisitazione sentita, ricca di personalità.
Suonò Hey Joe durante la cerimonia di induzione del chitarrista nella Rock And Roll Hall Of Fame con, alle spalle, un supergruppo eccezionale formato dall'ex Experience Mitch Mitchell e da Steve Winwood. Un power trio formidabile, in grado di regalare al pubblico una performance mozzafiato.
Un cavallo di battaglia dei loro set dal vivo. La versione dei Red Hot Chili Peppers di questo brano risulta, senza ombra di dubbio, incendiaria.
Superlativo ed emozionante, John Mayer supera i limiti dell'espressività con la chitarra tra le mani, mentre esegue The Wind Cries Mary, commuovendo l'ascoltatore sin dalle prime note.
Sacrificio, dedizione e sofferenza traspaiono da questa versione di Are You Experienced? suonata dal guitar hero americano dal vivo prima della sua svolta internazionale.
Incisa per la serie Unplugged di MTV nel 1997, la versione di Angel di Fiona Apple lascia tutti sconcertati, innanzi alla leggiadria del piano che sostituisce gli attacchi brucianti della chitarra di Jimi.
Un omaggio brillante da parte di un altro eroe della chitarra scomparso troppo presto. Gary Moore suonò Red House in occasione dello Strat Pack, il concerto in onore del cinquantesimo anniversario della Fender Stratocaster a cui presero parte artisti del calibro di David Gilmour, Brian May e Joe Walsh.
Estasiante, la cover di Purple Haze della Family Band viene trainata dalla lap steel ipnotica di Randolph, proiettando la traccia verso orizzonti funk e soul visionari.
Registrato dal vivo al Montreux Jazz Festival del 2001, questa versione di Power Of Soul vede Jimi rivivere nelle esecuzioni magistrali di Vernon Reid.
Impossibile da non includere in questa classifica con almeno una entry, vista la maestosa intensità della sua Little Wing, Stevie Ray Vaughan osservò, a più riprese, un tributo energico, scioccante e adrenalinico ad una delle sue più grandi fonti d'ispirazione, personalizzando Voodoo Chile con meticolosità, arricchendola con un assolo da puro virtuoso del blues.
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