Il tanto leggendario quanto controverso ex bassista e paroliere dei Pink Floyd ha utilizzato parole al vetriolo nei confronti di due star del pop contemporaneo. Waters, infatti, non ha avuto remore nell'affermare di essere di gran lunga migliore e più importante di The Weeknd e Drake. Ovviamente, le sue parole si inseriscono in un contesto: la mancanza d'attenzione da parte della stampa canadese sulle date del suo This Is Not A Drill Tour nel Paese.
Durante il colloquio intrattenuto con le penne del Globe and Mail e, in particolare, con il reporter Brad Wheeler, Waters si è detto indignato dall'assenza di giornalisti alle sue serate a Toronto. L'artista si è espresso al riguardo in questo modo:
"Quel che mi piacerebbe sapere, ciò a cui vorrei ti soffermassi a pensare e, magari, chiedere ai tuoi lettori è se abbiate qualche teoria sul motivo per il quale, il mio, non sia stato lo show più grande a Toronto quella notte e perché quello di The Weeknd fosse stato migliore. Non ho idea di chi o cosa sia The Weeknd perché non ascolto molta musica di recente. Le persone mi hanno detto che è una celebrità. Beh, gli auguro buona fortuna. Non ho niente contro di lui, ma sarebbe stato impossibile recensire il suo concerto una sera ed il mio un'altra?".
Successivamente, Waters ha aggiunto: "Non sto provando ad effettuare un attacco personale. Sto solo dicendo che è strano e che, dopo tutto, con tutto il rispetto per The Weeknd, Drake o chiunque altri, io sono molto, ma molto più importante di quanto tutti loro potranno mai essere, a prescindere da quanti miliardi di stream possano accumulare. Qui sta accadendo qualcosa di profondamente importante per le nostre vite".
Cercando di trovare una spiegazione al perché i suoi concerti siano destinati ad un pubblico variegato, al contrario di quel che le persone si aspetterebbero, Roger ha spiegato: "Non è mai stato un insulso revival di vecchie hit. Non vado a questi tipi di show, non mi piacciono. Le vecchie band salgono sul palco, strimpellano i loro brani più famosi per anni ed il pubblico è composto da centenari; il mio no".
"Qualche anno fa - continua - Stavo lavorando alla mia opera Ca Ira, con Etienne Roda-Gil. Gli chiesi una domanda di carattere filosofica, alla quale lui mi rispose dicendo di non essersi sentito solo. Mi sento allo stesso modo, mi dà speranza. Il senso di comunità mostrato al mio pubblico di Toronto, vuole inviare un messaggio di vicinanza; non siamo soli".
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