L'album riflette le tendenze dell'epoca, seppure la band abbia dimostrato chiaramente di volerle rendere particolarmente personali. La prima metà di DOCUMENT esprime una rabbia covata durante l'ultimo mandato del Presidente Reagan, mentre nella seconda parte troviamo degli esercizi sperimentali oscuri, di matrice sia esistenzialista che più concreta. Snoccioleremo, di seguito, il disco traccia per traccia.
Il brano d'apertura di DOCUMENT fu scritto per lanciare il disco con forza. I R.E.M. si mostrano impegnati liricamente, senza, però, essere eccessivi. Il brano è una chiamata alle armi per gli attivisti.
La terza canzone scritta da Michael Stipe sull'intervento statunitense nel Sud e nel Centro America.
Nel 1987, i R.E.M. non riuscivano a smettere di pensare di essere immersi in un contesto storico tanto tumultuoso quanto i decenni passati. La traccia in oggetto ne è il sunto perfetto.
Come dichiarato dallo stesso Stipe, il brano fu la sua interpretazione di Animal Farm di George Orwell, una storia tragica e distruttiva con cui l'autore commentò la Rivoluzione Russa. Stipe applicò la stessa idea, ma pensando all'amministrazione Reagan.
L'unica cover presente nel disco. Originariamente proposta dai Wire, appare praticamente a metà album. Il disco da cui proviene, PINK FLAG, fu una grande fonte d'ispirazione per Michael Stipe.
Un impeto apocalittico travolge l'ascoltatore alla riproduzione di questo brano, manifesto esistenziale dell'attitudine più negativa dei R.E.M. Tra le principali influenze che hanno portato alla nascita del brano, la band cita Bob Dylan, oltre ad eventi onirici e surreali.
Il Lato B del disco è aperto da The One I Love, una traccia in forte contrasto con quanto ascoltato in precedenza nel disco. Al di là del titolo, infatti, è ben lontana dalle classiche canzoni d'amore, non avendo neanche un vero destinatario.
Per il brano, i R.E.M. si ispirarono alle pratiche religiose della comunità dei Quaccheri, arricchendolo con il contributo al sax di Steve Berlin.
Non è un tributo al compianto e omonimo bluesman texano. Si tratta, invece, di una critica al mercato dell'arte dell'epoca.
Per diversi anni, gli scienziati hanno studiato la possibilità che gli uccelli possano essere capaci di prevedere i disastri naturali, tra cui i terremoti. Non esistono conclusioni precise su queste ricerche, ma le teorie hanno affascinato talmente Stipe da spingerlo a credere che, anche lui, fosse capace di percepire l'arrivo di fenomeni tellurici attraverso le emicranie. Il brano arriva da questo e dall'assunto che Stipe fosse, dunque, il Re degli Uccelli.
Il brano cattura la crisi dei senza tetto vissuta dagli Stati Uniti. Una traccia disarmante per quanto realista, in grado di tessere scenari tanto desolanti quanto tristemente veritieri.
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