Al tramonto degli anni '70, con tutti i chitarristi in competizione tra loro per decretare chi fosse il più veloce, The Edge intuì intelligentemente che il mercato avrebbe necessitato di musicisti capaci di muoversi in una direzione differente.

Il chitarrista degli U2 ha scolpito il suo sound e quello della band in cui milita nell'eternità grazie ad una costruzione sapiente delle melodie e delle frasi che caratterizzano i vari brani che compongono il suo catalogo. Sebbene non gli vengano, spesso, attribuiti i medesimi crediti che, invece, ricoprono i grandi virtuosi del passato, l'approccio ricco di inventivo di The Edge alla sei corde risulta particolarmente degno di nota e difficile da emulare. Ne scopriamo un po' di particolari in questo appuntamento della nostra rubrica.

Come suona The Edge?

Oggi, milioni di persone ascoltano la chitarra di The Edge nelle cuffie, in auto o nei palazzetti ricolmi durante i live degli U2. Decenni fa, però, quando l'artista mosse i primi passi, la sua fu una scelta tanto audace quanto encomiabile, visti i risultati. Nel corso del tempo il sound del chitarrista ha avuto modo di evolvere, ma alcuni aspetti sono rimasti, diventando un vero e proprio marchio di fabbrica dello stile degli U2.

Tra i classici di The Edge segnaliamo le frasi costituite da poche note, ma ripetute attraverso l'utilizzo di delay sconfinati. Di solito, il chitarrista non adotta accordi completi, suonando soltanto due note e lasciando che il muro del suono si costruisca con misura, in autonomia, ma sempre sotto il suo controllo, grazie ad un uso sapiente degli effetti d'ambiente.

The Edge è solito accostare le note di sedicesima ed eseguire arpeggi con un filo di overdrive in grado di conferire un maggior attacco alle varie frasi. Meno è meglio per l'artista che, nei riff più grintosi, aumenta le distorsioni a manetta e suona frasi heavy e taglienti. Spesso, infine, The Edge si ritrova a suonare lick sincopati in cui armonizza per ottave o si serve di pedali d'estensione, mentre esegue una ritmica preponderante con la mano destra. Per i soli, infine, The Edge è solito adottare un approccio, ancora una volta, minimale, in cui i lead armonizzano con la sezione ritmica o, talvolta, con le linee vocali. Tra le tecniche da padroneggiare per avvicinarsi al sound del chitarrista citiamo il palm muting, oltre ad una dimestichezza con le armonizzazioni e ad una padronanza e un controllo dell'effettistica.

Il rig del chitarrista

Nel corso degli anni, The Edge ha adottato numerose chitarre. Da Gibson Les Paul a SG, Gretsch ed Explorer. Lo strumento in cui l'artista si rispecchia maggiormente, però, è la Fender Stratocaster, di cui possiede anche un modello signature. Per quanto riguarda gli effetti, invece, per quanto fondamentali per riprendere il suo stile, in linea generale potrebbero essere sintetizzati nell'acquisto di un delay, un riverbero, un fuzz, un compressore, un overdrive, un wah, un chorus ed un pedale per le ottave. Per le corde, invece, The Edge adotta D'Addario EXL 10-46 o 11-49. Per emulare il suo stile più fedelmente, si consiglia di sperimentare con accessori come l'Ebow, in grado di sfruttare il magnetismo per allungare le note suonate all'infinito e le più comuni slide in acciaio.

Claudio Pezzella

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Claudio Pezzella

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