Partiamo con David Bowie: stanco di esibirsi davanti a quattro gatti, all’inizio del 1971 medita addirittura di lasciar perdere ogni ambizione solista e dedicarsi alla produzione. Poi ci ripensa, rimescola le carte, sceglie i suoi compagni d’avventura e si tuffa in un lungo processo creativo che porterà a uno degli album chiave della sua carriera: HUNKY DORY.
Nel nuovo numero riscopriremo il debutto dei Rage Against the Machine, che nel novembre 1992 lasciò una traccia indelebile sul rock del tempo con roboanti urla di protesta che ancora oggi echeggiano; e poi i Deep Purple, che in meno di un anno sfornarono due studio album e un doppio live destinato a fare storia. Ma Ian Gillan e Ritchie Blackmore erano ai ferri corti. E la prima Mark II era allo sbando.
E ancora: ripercorriamo il viaggio di un musicista, una chitarra, una BMW R 18 B. Da Milano a Lido di Camaiore insieme a Jack Jaselli per partecipare alla prima edizione italiana del Wheels and Waves; scopriamo poi un'altra inversione di rotta per gli eccentrici di Atlanta, The Black Lips, e il ritorno di una delle rock band canadesi di maggior successo di sempre: i Nickelback, con GET ROLLIN'.
Altri protagonisti di Classic Rock Italia 120 sono John Mellencamp, lineamenti da pugile e carattere spigoloso, che a metà anni 80 ha raccolto i frutti di una lunga semina, e che con SCARECROW è diventato un caposcuola; Palaye Royal, la band di Remington Leith per cui è giunto il momento di conquistare il mondo; Brian Johnson, con la storia di una mattina, ai primi di marzo del 1980, quando il telefono di un’officina di Newcastle squilla e dall’altra parte del filo una strana voce dall’accento tedesco lo invita a Londra per un’audizione con una band dal nome un po’ strano: “A.Z. und D.Z”; Santana, con quello che secondo il gran capo della CBS, è un suicidio commerciale. Ma lui non si arrende e, mentre la sua band perde pezzi, cambia tutto e cerca se stesso con CARAVANSERAI.
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