La follia di Bowie durante la sua dipendenza da cocaina

Negli anni '70, David Bowie Jimmy Page avevano in comune le loro convinzioni spirituali: in particolare per gli insegnamenti del guru dell'occulto Aleister Crowley, il filosofo, mago, poeta e pittore che si è guadagnato il titolo di "L'uomo più malvagio al mondo"

Bowie e Page si conobbero nel 1965, quando la band di Bowie The manish boys ingaggiarono l’allora ventunenne Jimmy Page per suonare con loro la cover di Bobby Bland I Pity the Fool.

Da quel momento, la coppia strinse un forte legame che perdurò negli anni; ma ebbe una svolta decisamente negativa circa 10 anni dopo, a metà degli anni ’70.

Durante una notte di febbraio nel 1975, Page si unì a Bowie e Ava Cherry per passare una serata insieme (tra cocktail e cocaina) nella casa di Manhattan del Duca Bianco₁. Bastò una notte per rovinare tutto: tra i due chitarristi iniziarono a sentirsi tensioni, e il culmine - pensate - fu un gesto di Page che finì per rovesciare del vino sui cuscini ricoperti in seta sul divano di Bowie. Page cercò di dare la colpa a Cherry, ma, a quanto sembra, secondo Bowie era il momento che il chitarrista dei Led Zeppelin levasse le tende: “Why don’t you take the window?” - Perché non passi dalla finestra (per andartene, n.d.r.)?

Paul Trynka, nella sua eccellente biografia su Bowie, riporta che “I due si guardarono infuriati; Page sembrava invocare forze oscure contro Bowie, che si girò, dice Ava Cherry, per dimostrare che la sua forza di volontà era più forte”.

Bowie era già allora a conoscenza del lavoro di Aleister Crowley, e già l’aveva citato nella sua Quicksand da Hunky Dory del 1971. Ma, nonostante questo, temeva la più profonda conoscenza dell’autore da parte di Page, che consentiva lui di avere un comando più sviluppato sulle arti oscure. Per questo motivo, David Bowie ha sviluppato una bella e buona ossessione con Crowley e una crescente paranoia che forze minacciose mettessero in pericolo la sua vita. Anche se già il suo stile di vita non fosse dei più salutari: la sua dieta, ad esempio, era a base di latte e cocaina.

Come denota Casety Rae nel suo libro William S. Burroughs and the Cult of Rock ’n’ Roll, le decisioni di Bowie, chiaramente influenzate dall’abuso di sostanze, lo portarono a conservare la sua urina in un frigorifero, per evitare di essere improvvisamente coinvolto in un rituale sessuale-satanico da uno degli adepti della presunta setta di Page.

Non ci sono prove di tentativi di questo tipo di stregoneria su Bowie, volevamo precisare.

 

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₁ Bibliografia: Starman, Paul Trynka

Fonte: Loudersound, di Paul Brannigan

Mila Spada

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