Addio a Chester Bennington: voce dei Linkin Park

La vita di Chester Bennington, frontman dei Linkin Park

Chester Bennington nacque in Arizona nel 1976. Si trasferì a Los Angeles a ventitré anni, dove si unì ad una band chiamata Xero, la stessa che poi si sarebbe poi trasformata nei Linkin park. Insieme, hanno portato alla ribalta il nu-metal, grazie all’album di debutto Hybrid Theory che è considerato uno dei titoli che hanno contribuito a portare il genere nel mainstream. Nonostante questo, la band ha dichiarato più volte di non aver mai desiderato chiudersi in un genere, e di voler abbattere qualsiasi barriera.

Foto via: www.dietrolequinteonline.it

Bennington ha avuto un’infanzia difficile, segnata da abusi che lo hanno gravemente condizionato. Nei suoi testi, a volte oscuri, è riuscito a sfogare un messaggio di frustrazione e depressione pressoché universale: le voci gridate, insieme alla vicinanza del collega e amico Mike Shinoda, hanno creato accordi che hanno segnato una generazione. Sono stati fra le prime band a finire sui nostri lettori Mp3, e la stessa con cui moltissimi adolescenti sono cresciuti.

Nonostante i successi ottenuti coi Linkin Park, Chester ha lottato contro la dipendenza da droghe e alcol. Il sostegno dei fan non è bastato a combattere contro i suoi demoni così, nel 2006, è entrato in terapia e ha cercato di affrontare i problemi che aveva cercato di seppellire in tutti questi anni. E’ con il terzo album della band, Minutes To Midnight, che arriva una piccola svolta e i Linkin Park cambiano rotta: si legano al produttore Rick Rubin e abbandonano progressivamente le loro radici, iniziando a rivolgersi ad un pubblico più ampio e dividendo i fan da sempre innamorati della band.

L’evoluzione continua dei Linkin Park e il coraggio di Chester Bennington

I Linkin Park non hanno mai smesso di evolversi, ad ogni nuova pubblicazione e così anche Bennington non è mai stato a corto di idee.

Quando parliamo di contenuti, non possiamo semplicemente tornare ad essere dei ragazzini arrabbiati.“, ha detto Chester a Metal Hammer nel 2016. “Dobbiamo parlare di qualcosa che ha senso, di chi siamo oggi“.

Foto via: twitter.com/linkinpark

Nonostante la presenza sul palco Chester è sempre stato una persona riservata, ha cercato di tutelarsi al mondo esterno e preferito parlare attraverso la musica e i pezzi. “Apprezzo che le persone mi conoscano per la mia musica, e per questo amo quello che faccio. Non sanno cosa io faccia al di fuori della musica, ed è intenzionale.” disse appena tre anni fa. “Mi piace andare al negozietto di alimentari, mi piace uscire e stare in pubblico, essere un papà che gioca a baseball. E’ questo che ho a cuore. L’attenzione che vuoi ottenere, è quella che ottieni.

Grazie ad una certa dose di coraggio e strafottenza, ha continuato a spingere fino al limite la musica dei Linkin Park, rilasciando il controverso settimo album lo scorso maggio, One More Light, oggetto di non poche polemiche.
La direzione intrapresa ultimamente dalla band non è piaciuta a tutti, “Troppo soft“, hanno detto alcuni, ma Chester non c’è mai stato a queste accuse, per lui infondate, e lo ha più volte dimostrato con le numerose dichiarazioni rilasciate negli ultimi mesi: “Da Minutes To Midnight sentivamo di doverci prendere dei cazzo di rischi. Stiamo spingendo la nostra creatività e noi stessi. Se scriviamo canzoni più pop, che fanno ‘schifo’, abbiamo sicuramente sbagliato strada. Se scriviamo canzoni metal, fanno pure ‘schifo’, e anche lì abbiamo preso una strada sbagliata. Non importa lo stile, fintanto che scriviamo qualcosa che viene dai nostri cuori e dalla nostra anima, potremo andare avanti. La nostra creatività è troppo grande per essere chiusa in un solo disco o in una scatola.

Foto via: teamrock.com/news/2017-03-21/linkin-park-were-pushing-ourselves-creatively

RIP Chester Bennington 1976-2017

Chester Bennington ha deciso di togliersi la vita, impiccandosi nella sua casa vicino LA. Una morte assurda e priva di senso, che infligge un altro colpo al mondo della musica e ai numerosissimi fan, che hanno dovuto dirgli addio troppo presto, ad appena 41 anni. Appena qualche settimana fa, l’amico Chris Cornell, frontman dei Soundgarden, si è tolto la vita allo stesso modo. Ieri sarebbe stato il suo compleanno.Una volta, Chester disse riguardo all’amico Chris: “In termini di vicinanza, in termini di intimità, è davvero speciale. La nostra amicizia è cresciuta, oltre il rispetto reciproco per quello che facciamo musicalmente“.La scena musicale non lo dimenticherà mai.

 

 

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