Da circa due mesi questa è la frase che più ricorre nei miei pensieri ed è sempre rivolta alla stessa persona: Francesco Coniglio. Ogni giorno, più volte al giorno, prendo il telefono per chiamarlo e mi blocco sconsolato (ora disperato). Lo chiamavo perché avevo scoperto una registrazione rara, perché avevo qualche idea bizzarra da sottoporgli, lui faceva altrettanto con me, oppure perché gli dovevo portare i saluti di qualche conoscente comune o perché mi era successo qualcosa di molto divertente in RAI.
Francesco per me è stato tanto, tantissimo e anche di più. Ho fatto alcune delle cose più belle e incredibili della mia vita assieme a lui, Vinile è una di queste, la più corposa e duratura e gratificante. Sono molto cresciuto e migliorato anche grazie ai suoi insegnamenti e soprattutto alla stima che percepivo costantemente: mi ripeteva spesso “quando ti renderai conto del tuo reale valore, spiccherai il volo”. A un certo punto ho cominciato a crederci e ho cominciato davvero a volare, ma sapevo che il suo sguardo da fratello maggiore mi seguiva affettuoso e felice dalla terraferma, come un bimbo segue un aquilone. Per favore, Francesco, continua a farmi sentire quello sguardo e tieni saldo il filo. Ne ho bisogno.
Michele Neri
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