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Live Review: AC/DC + The Pretty Reckless

È qui la festa? 103.000 cuori gonfi di ogni età, con tanto di corna illuminate. Gli irriducibili in coda da 24 ore pur di guadagnare la transenna. Roba d’altri tempi, come la giostra di emozioni forti, da lucciconi agli occhi, da You Shook Me All Night Long! Gli anni passano ma la leggenda degli AC/DC non conosce tregua, è il gospel dell’inferno: Angus fa ancora la trottola e assoli da estasi collettiva, Brian gigioneggia vispo, sfoggiando il suo sangue italiano, orgoglio di famiglia per gli immancabili parenti materni. Vecchietti col turbo dell’High Voltage rock’n’roll che non deludono mai, con la passione che scorre e brucia ogni sfumatura. DNA di razza pura Young anche per il nipote Stevie. Laug e Chaney promossi... ok, la pacca del caterpillar Mal/Phil/Cliff un po’ manca, perché quel sound magico qui non è mai stato solo questione di tecnica e bravura. I rintocchi della gigantesca Hell’s Bell scandiscono la bellezza di un rock prepotente senza tempo.

Con POWER UP qui si celebrano 50 anni di carriera, di essenza e coerenza fino al midollo, mastodontica quanto il palco da 22x60 metri, più passerella. Scaletta ben assortita tra hit, novità e chicche: sganciare bombe come Back In Black e Thunderstruck alle prime battute è roba da chi continua a fare la Storia, 100% live per di più, ormai una rarità! Tre pezzi in meno rispetto al set delle date zero tedesche indoor: la Highway To Hell porta in Italia la prima tappa outdoor del nuovo tour e l’impatto mozzafiato colpisce la stessa band. Che accoglienza! A partire da fulmine e tuono che nel pomeriggio squarciano il cielo fragorosi, in una suggestiva coreografia naturale di bentornato. L’inferno può attendere: tanto di “coppola” agli eterni ragazzi e qualora senza troppi proclami questo fosse il passo “d’oca” d’addio, resterà un For Those About To Rock (We Salute You) col botto a cannone! Tra il pubblico, Piero Pelù, Gianluca Grignani e Thomas dei Måneskin. Nell’attesa, The Pretty Reckless sono un diversivo divisivo: la bella voce (e non solo) di Taylor Momsen si difende bene col carisma da dito medio in sottoveste rosso fuoco. Organizzazione Barley Arts e acustica impeccabili. RCF Arena bellissima: a forma di plettro gigante, è già di per sé una garanzia... Let There Be Rock!

…Tutto questo sull’ultimo numero di Classic Rock, già disponibile in edicola e online!

Mila Spada

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Mila Spada

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