Gene Simmons rinuncia alla paternità sul gesto delle corna

LOS ANGELES, CA – JANUARY 05: Musician Gene Simmons arrives at Relativity Media’s premiere of “Haywire” co-hosted by Playboy held at DGA Theater on January 5, 2012 in Los Angeles, California. (Photo by Frazer Harrison/Getty Images for Relativity Media)

Dopo mesi di dichiarazioni e scontri Gene Simmons rinuncia ufficialmente alla paternità sul gesto delle corna: troppe critiche

Nei mesi scorsi, Gene Simmons si è impegnato in una battaglia legale che gli riconoscesse la paternità del gesto delle corna. Gli stessi fan dei Kiss, si sono parecchio risentiti dell’iniziativa di Simmons, dicendo che il simbolo, diventato praticamente onnipresente nel mondo del rock, ha sempre avuto diverse appartenenze e altrettanti significati.
Durante una recente intervista col podcast “Talk Is Jericho“, Simmons ha raccontato la sua versione dei fatti, ovvero che il gesto delle corna avrebbe significato (secondo il linguaggio dei segni americano), “I love you“, con il pollice esteso, piuttosto che piegato verso l’interno come avrebbe invece fatto Ronnie James Dio (altro protagonista di questa vicenda). Tutto questo per dire che, Gene Simmons avrebbe utilizzato un gesto d’amore, non un tributo all’insolenza come invece avrebbero fatto molti dei suoi arcinoti colleghi.

Quando hanno iniziato a fotografare i Kiss, non sapevo cosa fare con le mani.” ha raccontato Simmons. Il 9 giugno di quest’anno, Simmons ha cercato di depositare il gesto, pagando 275 dollari all’ufficio brevetti. Stando alle sue dichiarazioni, le corna avrebbero fatto la loro comparsa sul mercato per la prima volta il 14 novembre del 1974, in corrispondenza del tour dei Kiss “Hotter Than Hell“.

Quando, alla fine dell’intervista gli è stato chiesto il motivo per cui ha deciso di ritirare la domanda di registrazione delle corna a proprio nome, lui, piuttosto infastidito ha risposto: “L’ignorante, il disinformato e l’appassionato si sono scaldati a tal punto che non pensavo ne sarei uscito penalizzato.” ha poi continuato dicendo: “L’idea che tutti abbiano la stessa opinione non la sopporto. La maggior parte delle persone si esprimono pur non avendo opinioni proprie. Dunque, per me sarebbe stato importante farlo e depositare quel gesto, soprattutto perché tutti lo replicano. Persino il Dalai Lama o il Papa. E io vinco. Però ho ricevuto davvero molte critiche. Mi hanno definito una persona cattiva, certo non persone che avessero un qualche tipo di potere etico. Potrei anche obiettare, ma resta un opinione.

 

 

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