I tempi cambiano, il Metal resta

Un’infanzia con i Bay City RollersMike Oldfield, poi la scoperta del punk e dell’hardcore, fino alla folgorazione dell’heavy metal. Nel 1987, in un piccolo garage di Donzdorf, in Germania, Markus Staiger fonda la Nuclear Blast, che oggi ha sedi anche in America e Brasile, vanta un catalogo di migliaia di album e centinaia di band (Machine Head, Slayer, Accept, Epica, Sepultura, Helloween, Anthrax e Nightwish incluse) e festeggia trent’anni di vita. Ne abbiamo parlato con Markus, che rivela lo stesso entusiasmo dei primi giorni.

Tre decenni sono un grande traguardo, soprattutto in anni veloci e caotici come questi. Ci avresti mai creduto quando hai iniziato?
"Sicuramente non avrei mai immaginato che si sarebbe sviluppata così tanto e in questo modo. In fondo, ero partito con poche pretese: volevo far conoscere in Germania alcune piccole punk band underground americane che mi piacevano. Poi dopo i primi venti dischi, con Pungent Stench, Atrocity, Incubus, Dismember, Benediction, sono passato al metal, ma mai avrei pensato di raggiungere un successo così grande con gli Hammerfall e i Dimmu Borgir e gruppi come Slayer, Testament, Kreator e Nightwish. Wow, è stato davvero incredibile!"

Il vostro catalogo è sempre più ampio e vario, dal metal estremo all’hard rock. Ma il cliente medio della Nuclear Blast acquista cose diverse o sono tutti legati a un solo genere? E poi, pensi che il pubblico metal sia in qualche modo speciale?
"Il pubblico metal ama il metal, ma sa apprezzare anche altre cose, purché ci siano tecnica, energia e grandi canzoni. Ma non ho nessun dubbio: il pubblico metal non solo è speciale, è unico. Se t’innamori del metal, lo ascolterai per tutta la vita. Direi che il 95% della gente lo ascolterà per tutta la vita, fino alla morte. Non è solo una musica, è un modo di abbracciare la vita."

Sono passati trent’anni, ma in te si percepisce ancora una fortissima passione. Oggi Markus Staiger quanto è un businessman e quanto un appassionato di musica?
"Ti risponderò con quello che mi disse uno importante del giro: “Ehi, voi ragazzi della Nuclear Blast siete un gran mix, siete dei metal fan che prendono buone decisioni nel business”. A me non piace molto la parola businessman. Sono un fan oggi come lo ero trent’anni fa e lo sarò anche da vecchio. Produco le band che amo e se credo in qualcosa, non faccio calcoli, investo molti soldi, come ho fatto con i Dimmu Borgir e gli Hammerfall. Mi dicevano che ero pazzo, ma mi piacevano così tanto che dissi che senza rischio non c’è divertimento e così ho investito una somma completamente fuori budget. Ci siano esposti tantissimo, ma alla fine entrambe le band hanno venduto tantissimo. Possiamo dire che sono un metal fan che qualche calcolo è costretto a farlo, ma se come Nuclear Blast crediamo in qualcosa, spendiamo oltre le nostre possibilità e questo è probabilmente uno degli ingredienti del nostro successo: le band vedono che siamo completamente folli e allora danno il massimo."

Tratto dal numero #62 di Classic Rock Italia

 

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