Come Bobbie Gentry salì (letteralmente) dalle stalle alle stelle

Fu un brano in particolare ad assicurare un contratto discografico alla cantante statunitense e un altro a consolidare la sua fama. Ecco quali. 

Roberta Lee Streeter – in arte Bobbie Gentry – è una cantautrice statunitense che, durante la sua carriera, si è aggiudicata il merito di essere fra le primissime artiste donne a scrivere e produrre i propri pezzi

Bobbie nacque il 27 luglio del 1942 a Woodland, una cittadina dello stato del Mississippi (USA) dove, dopo il divorzio dei genitori e l'abbandono da parte della madre, venne cresciuta dai nonni paterni in una delle molte fattorie della campagna circostante alla cittadina. 

Non fu di certo un'infanzia vissuta nell'agio, dato che la piccola Bobbie dovette fin da subito destreggiarsi fra le mille faccende che caratterizzano la vita di campagna senza che a spalleggiarla ci fossero comodità "moderne" come l'acqua corrente o l'elettricità

Notata la forte propensione artistica della bambina, però, la nonna decise di farle un regalo e scambiare una delle sue preziose mucche con un pianoforte che il loro vicino di casa aveva intenzione di vendere. Così, alla tenerissima età di sette anni, Bobbie aveva già composto la sua prima canzone, My Dog Sargent (o My Dog Sargent Is a Good Dog).

Dopo essersi trasferita nelle vicinanze con il padre, Bobbie affiancò allo studio del piano anche quello della chitarra e del banjo e, qualche anno dopo, quando aveva solo tredici anni, raggiunse la madre in California creando con lei un duo vocale e iniziando a formarsi come artista a tutto tondo. 

Gli anni passarono e Bobbie decise di iniziare a studiare anche la teoria che stava dietro alla sua tanto amata musica, così si iscrisse al conservatorio di Los Angeles dove iniziò a seguire lezioni sulle tecniche di composizione e arrangiamento musicale che le sarebbero tornate molto utili nel suo immediato futuro. 

In effetti, di lì a poco il successo avrebbe completamente stravolto la vita della giovane Bobbie: mentre lavorava per pagarsi gli studi, Bobbie riuscì a ritagliarsi anche un po' di tempo per registrare dodici brani con l'intento di farsi conoscere come compositrice in modo da riuscire a vendere i propri brani ad artisti già affermati. In alcune interviste, in effetti, Bobbie dichiarò di aver cantato quelle sue prime canzoni solo perché era più economico rispetto a ingaggiare qualcuno che cantasse al posto suo. 

Il talento di Bobbie, però, fu immediatamente chiaro, tanto chiaro da garantirle un contratto con l'etichetta discografica Capitol Records ufficializzato nel giugno del 1967.

In particolare, il brano che attirò l'attenzione dei produttori fu Mississippi Delta, uno dei pezzi più facilmente commercializzabili contenuti nella demo della Gentry.

Il brano in questione venne pubblicato come lato B di quello che sarebbe diventato il famosissimo singolo di esordio di Bobbie Gentry: ODE TO BILLIE JOE.

Il lato A del singolo è costituito, invece, dalla title track, Ode to Billie Joe, un pezzo molto più introspettivo rispetto alla sua controparte, che divenne una hit negli States raggiungendo il primo posto in classifica a sole tre settimane dalla pubblicazione e ottenendo anche un posto nella lista dei 500 migliori brani di tutti i tempi stilata dal magazine «Rolling Stone». 

Il pezzo parla in maniera molto schietta di una tragedia consumatasi nella campagna dello stato del Mississippi, luogo d'origine della cantante. Se siete curiosi di sapere come suona, ecco qui sotto il pezzo in versione live.

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