Foto: Kevin Nixon
Beth Hart ha affrontato i suoi demoni interiori, si è rialzata dal baratro e oggi si gode un periodo di grande successo, divertendosi come non mai. Dopo tre acclamati album di cover con Joe Bonamassa—tra cui Black Coffee, che ha raggiunto il primo posto negli USA—la sua fama è cresciuta ulteriormente. Collaborazioni con artisti del calibro di Deep Purple (Bananas, 2003), Slash (nel suo album di debutto, 2010) e Jeff Beck (tour USA del 2006) hanno consolidato le sue credenziali rock. Ma, secondo noi, è come solista che Beth esprime al meglio la sua arte, spaziando dal rockabilly al grunge, con echi dei grandi cantautori di Los Angeles, soprattutto quando si emoziona al piano.
La sua formazione musicale è stata influenzata dalla madre, dalla famiglia e dai compagni di scuola, che l'hanno introdotta al jazz, al blues, a Bob Seger e Rickie Lee Jones, ai Sex Pistols e ai Circle Jerks, a Etta James e Otis Redding. Questi modelli le hanno insegnato a cantare il blues con l'intensità di una donna che ha conosciuto il dolore ma è ancora in piedi, esprimendo un blues crudo e sanguinante che sgorga dal cuore e si riversa sul palco senza filtri. "La sua sincerità e la sua vulnerabilità sono i suoi punti di forza", afferma Scott Guetzkow, suo marito e road manager. "A volte scoppia a piangere e non riesce a smettere. Mette totalmente a nudo le sue emozioni".
Il legame speciale con l'Olanda è evidente: nel 2005 ha registrato il DVD Live at the Paradiso, e nel 2015 l'album Better Than Home ha raggiunto il primo posto nelle classifiche olandesi. La sua ascesa è stata particolarmente evidente nel Regno Unito, dove il 14 dicembre 2015 si è esibita davanti a 900 persone alla Union Chapel di Londra.
Beth cura con particolare attenzione l'ingresso in scena: desidera sorprendere il pubblico. Appare da un lato della sala, emergendo dall'ombra mentre suona un vecchio gospel gracchiante. Canta As Long As I Have A Song a cappella, respirando profondamente mentre cammina tra le file nella sala semibuia. "Dategli un attimo. Fateli respirare", dice ai suoi musicisti quando si uniscono alla canzone. "Dobbiamo lasciare un po' di spazio se il pubblico reagisce. Ma tanto, anche se non applaudissero... ci sono abituata".
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